La Route66 dei sogni (miei)
Non amo parlare di me nei miei articoli, ma per questa volta farò un eccezione, visto che è un elemento fondamentale per raccontarvi la mia esperienza…
So di non essere originale avendo messo nei miei Travel Dreams la strada delle strade..
Però è un dato di fatto, la Route66 è stato il mio sogno da sempre!
Anzi proprio questo viaggio bramato da anni, mi ha fatto conoscere in tempi “non sospetti” Federica, che da amici ci siamo confessati questo desiderio comune..
Nella vita non capita facilmente, ma ad un certo punto ho conosciuto LEI, che condivideva con me la stessa curiosità, la voglia di scoprire, osare, avventurarsi…VIAGGIARE!
Aspetta…com’era? ..ah si:
“..sia quel che che sia, anche se le nostre strade si divideranno,
prometti che questo viaggio lo faremo assieme ..?”
Beh per non sbagliare, e non perdere di vista la compagna di avventure ideale, l’ho sposata, e nella Mother Road ci sono andato in viaggio di nozze! ;o)
Ho detto Viaggio di nozze e NON Luna di Miele, il che lascia spazio in questa avventura anche a Mauro ed Elena (due amici), così adesso la compagnia per la Route66 è davvero completa!
Vi siete già letti il prequel, di come e perché abbiamo pensato a questo viaggio, quindi vi risparmio il riepilogo e vado dritto al sodo! 😆
Primi passi Americani, adeguiamoci ai loro spazi
Il 14 Giugno, con un matrimonio alle spalle nelle 24 ore precedenti, e qualche imprevisto sulla logistica dei voli, le 12 ore di trans-continentale (scali esclusi), si sono sentite tutte!!
In pratica il mix stanchezza/distanza dell’hotel dalla city, ci ha fatto desistere nell’idea di una toccata e fuga nella Chicago by Night.
Complice anche il fatto che lo skydeck avrebbe chiuso da lì a poco, l’unica scelta possibile è stata disbrigo valigie e cenetta nel primo localino che ci capitava a tiro, con consecutivo tuffo tra le braccia di morfeo per direttissima..
La nostra ROUTE66 inizierà UFFICIALMENTE domani!
Lunedì 15 Giugno, il nostro 2° giorno negli USA inizia di primo mattino SOLO dopo un energica colazione (nei 15 giorni avvenire ne seguiranno molte con queste credenziali), prendiamo la navetta (gratuita), che ci riporta nei pressi dell’aeroporto per ritirare l’auto a noleggio prenotata.
La compagnia più economica con la combinazione comfort/spazio valigie/caratteristiche di noleggio/itinerario è stata la Dollar, dove avevamo prenotato alcuni mesi prima, una Jeep Grand Cerokee.
Purtroppo al ritiro dell’auto, l’unico mezzo similare disponibile era una Hyundai Santafè, che ridotta di dimensioni rispetto alla prescelta, abbiamo “up-gradato“, con una “trascurabile“ differenza economica in una Buick Enclave !!
Grazie al GPS in dotazione, e alle cartine “HERE IT IS” acquistate per corrispondenza, NON è stato poi così difficile trovare i primi indizi della Mother Road.
Illinois, lo stato dell’acqua
Il nostro è stato un battesimo vero e proprio perché una perturbazione, tramutata in alluvione, ci ha accompagnato per i primi 3 giorni di Route66…praticamente per tutto l’Illinois!! 😥
Ci siamo persino imbattuti in un allarme meteo a “reti unificate”, i nostri iPhone (Samsung non l’ha segnalato), hanno cominciato ad emettere suoni simili ad allarmi e nel display c’era un messaggio di pericolo, sconsigliavano di farsi trovare in zona nell’orario previsto dell’arrivo del nubifragio..
Adoro la tecnologia! 🙄
Voi che mi conoscete sapete che il mio cuore gira su “2 ruote“, ed è stato un vero strazio vedere fratelli bikers incuranti della pioggia battente, sfrecciare come se nulla fosse in sella ai loro destrieri bicilindrici cromati e luccicanti, se poi consideriamo che erano quasi tutti ultrasessantenni, hanno tutta la mia stima!!
L’Illinois, come previsto, è stato lo stato dell’acqua…dovuto ad un meteo capriccioso e in continuo cambiamento.
Oltre a tanta, tantissima pioggia,proprio in queste strade abbiamo iniziato a trovare le prime stazioni di servizio”old style“.
Sono davvero molto carine e ben conservate.
Alcune sono disabitate, in altre invece si trova ancora qualcuno all’interno che facendone da custode, è molto disponibile a far quattro chiacchiere sulla loro storia.
Due curiosità, i cimiteri non sono delimitati: non ci sono recinzioni, ne stradine divisorie, ne cartelli…
Te ne accorgi quasi per caso, all’improvviso lungo la strada scorgi un prato e tante lapidi disseminate qua e la..è una cosa alquanto insolita per noi europei.
Idem per le case: nessun muro di cinta, ne divisori tra proprietà confinanti, come se non ci fosse un vero confine…
E i prati? Curatissimi, freschi di taglio!
Missouri, lo stato delle mucche e dei ponti
L’effetto della frequente pioggia, dona un vigore ai prati che le mucche che ci pascolano sembrano anche loro in vacanza.
Percorrendo la Route66 non è difficile incontrarle, anzi, divise in gruppi ordinati sono le padrone del paesaggio circostante.
In Missouri abbiamo attraversato numerosi ponti..antichi, moderni, “strani”…
Tutti molto suggestivi, ma il ponte più famoso della Mother Road, è il Chain of Rock Bridge, che collega l’Illinois con il Missouri.
Si tratta di un vecchio ponte, ora chiuso al traffico, costruito nel 1929 e usato nella OLD Route66.
É lungo quasi 2km e alto poco meno di 20mt.
Oltre alla spettacolarità di come è costruito, interamente in ferro, ha la particolarità di avere una deviazione di ben 30° a metà percorso, praticamente un ponte con curva!!
Naturalmente i simboli della Route66 NON passano inosservati neanche in Missouri…anzi!
Passando per Phillipsburg vi imbatterete nel Candy Factory, se sarete indecisi se entrare o meno, dovete sapere che la glicemia vi si alzerà solo parcheggiando l’auto, quindi tanto vale entrare!!
Qui per 5′ potrete tuffarvi tra caramelle coloratissime dai sapori improbabili, e altre migliaia di bontà zuccherine…
Sembra quasi la scena di Harry Potter sul treno per Hogwarts; “gelatine tutti i gusti + 1”!!
Al Murger Moss Motel (Lebanon), come dire, in un battito di ciglio vi sembrerà di essere stati proiettati negli anni ’50..pazzesco, vero?
La Sinclair Station a Paris Spring, è una stazione di rifornimento ben conservata, e a far coreografia ci sono numerose old cars disseminate qua e là..
Da soli vi renderete conto che non avrete che l’imbarazzo della scelta su quale ammirare..
La Rocking Chair a Fanning, è la più grande sedia a dondolo…se non l’avevate capito, siamo in America !!! 😆
15 Miglia di Kansas
La Route66 accarezza il Kansas per poco meno di 30km, ma anche per quel poco ci ha fatto ricordar di se..
Piccoli paesi come Baxter e Galena, nella loro semplicità, emanano un atmosfera ancora fortemente attaccata alla storia della Route66…
Noi dalla nostra, ci siamo lasciati prendere la mano e forse ci siamo immedesimati un po’ troppo…voi che dite? 🙄
Oklahoma, lo stato del vento e della Route66 OFF-ROAD
Saranno state le pale a vento disseminate ovunque, o forse la brezza costante che spettina i campi di granoturco, e i nostri riccioli biondi (???)…
Sono più che consapevole che la favola di Dorothy, era ambientata in Kansas (leggermente più a Nord), ma quando ripenso ai paesaggi dell’Oklahoma mi viene in mente proprio lei…ragazzi che dejavù!
Nella nostra caccia al tesoro quotidiana, alla ricerca degli indizi della Mother Road, fortunatamente, siamo riusciti ad imbatterci in un tratto della Route66 in sterrata.
Si tratta di una strada rosso argilla, che come un fuso, taglia dritto per miglia e miglia le dolci colline disseminate di ranch.
Di alcuni siamo riusciti solamente a scorgerne solo l’ingresso e niente più…
Immagino che non vi stupirete se vi dico che strade come queste sono praticamente deserte…
Da queste parti passano ore e ore prima di incontrare qualcuno..
In Oklahoma ci sono alcune delle più vecchie pompe di benzina di tutta la Route .
La Conoco inafatti, è magari meno coreografica di altre, ma sicuramente l’effetto “vintage” c’ è tutto…
Percorrendo la Route66 in Oklahoma, vi potrete imbattere in alcuni luoghi singolari che hanno fatto, e che contribuiscono tutt’ora alla “miticità” di questa strada…
Il Pop’s, ad esempio, è il regno delle bibite gassate e dolciastre…fermarsi e brindare alla Route non è solo un rito, ma è d’obbligo!!
A Catoosa invece troverete un originale “parco acquatico”, il Blue Whale!
Qui Hugh Davis, nel ’70 fece diventare questo posto un punto di riferimento per gli abitanti del luogo e per i viaggiatori della Route66, dove potevano rilassarsi facendo picnic oppure godersi un bel bagno ristoratore..
La cittadina di Stroud, invece, è famosa per aver ispirato i disegnatori Pixar nel film “Cars“, e per lo storico Rock Cafe.
Ad Arcadia, passeggiando per quello che resta della città vecchia, potrete immergervi in piena atmosfera western..
Texas: Midpoint, Bistecche e Cadillac Ranch
Se chiudo gli occhi e penso al Texas, sapete cosa mi viene in mente?
Cowboy che sfrecciano in sella al loro cavallo…tipo questo!
Non ne abbiamo visti molti, ma grazie ai film girati da queste parti e come se ci fossero stati..
Se volete soddisfare la vostra voglia di una “American Steak“, il Texas fa proprio al caso vostro.
Tra i luoghi più di culto c’è il Big Texan Steak Ranch ad Amarillo, il tempio della bistecca alla griglia!
Le cameriere sono vestite da cowboy, le comande vengono “incitate” quasi urlando, le teste dei trofei di caccia riempiono le pareti, e ciliegina sulla torta un “improbabile” cantante country ti dedica una canzone con ritornelli in falsetto…
Questo è tutto quello che desideri per gustarti una gustosissima bistecca!
Come tutti i luoghi di culto culinari, anche il Big Texan ha il suo ASSO nella manica..
Se la tua fame è da record, anche la 72oz (poco più di 2kg) lo è…
Infatti, se riesci a mangiarla da solo in meno di 60′, beh ti spetta il pranzo gratis…
Quasi quasi vale la pena rischiare l’infarto gastrico..
Nella Route66 Texana mi ero segnato “l’inflazionato” Cadillac Ranch, ad Amarillo, che dalle info che avevo raccolto e dalle foto trovate sul web sembrava valesse la pena cercarlo..
In realtà per come è abbandonato a se stesso, personalmente non mi ha “sconvolto” più di tanto.. 🙄
Si tratta di una installazione (scultura?), con 10 Cadillac conficcate sul terreno, in una area semi deserta..
Le auto sono piene zeppe di scritte di tutti i visitatori che passando di lì, lasciano traccia della loro visita con bombolette spray, applicando scritte e motivi artistici allea auto..
In pratica ogni volta che ci andrete, le troverete diverse..
Il Texas è di fatto il 5° degli 8 stati che la Route66 attraversa, tuttavia proprio qui, ad Adrian, si trova il MidPoint, la via di NON RITORNO, 1139 Miglia da Chicago e 1139 Miglia da Los Angeles.
Anche in Texas ci siamo immedesimati negli anni ’60-’70 , provando ad immaginarci di fare rifornimento in quelle stazioni di servizio…
Magari loro non ci facevano caso a quanto erano belle!
New Mexico: OLD Cars e SPICY FOOD
Il New Mexico ci è scivolato velocemente sotto le ruote, anche se si lascia ammirare volentieri..
Credo sia dovuto anche al fatto che, una volta attraversato, ci aspettava il momento ROCK’N ROLL del viaggio:I PARCHI !!!
Ciò nonostante in New Mexico abbiamo riscontrato un’alta percentuale di macchine “bizzarre“.
Tanto da renderne necessità la realizzazione di un Museo dei Miti e delle Auto on the Route66.
A Santa Rosa, è molto pubblicizzato dalle guide il Blue Hole, si tratta di un “buco” profondo 24 mt con temperatura dell’acqua fissa a 18°C tutto l’anno; è una piscina naturale “didattica“, usata per immersioni e corsi di apnea-subacquea.
Carino, ma “OFF-TOPIC“…
Il cibo che contraddistingue il New Messico è ovviamente piccante, quindi non resta che adattarsi agli usi e costumi e provare le loro tradizioni !! ;o)
Arizona: emozioni a fior di pelle
Son sincero a distanza di più di 6 mesi dal nostro ritorno faccio ancora fatica a metabolizzare questo viaggio..in particolare, le emozioni e i panorami dell’Arizona.
Emozione numero 1: I PARCHI
Visto che 15 giorni per la “SOLA” Route66 erano troppi, avevamo programmato fin da casa, di fare una deviazione fuori percorso, abbandonare la Mother Road all’altezza di Chambers per fare una scappatina verso i parchi più “vicini”.
Petrified Forest e Painted Desert ci hanno fin da subito conquistati!
Non che sia stato difficile, ma già i numeri (45km di estensione e 3 gate di ingresso/uscita), promettevano bene…
Le sfumature impresse nella roccia simili alla tempera delle matite, cambiano repentinamente e rendono il paesaggio un capolavoro artistico.
Non dimentichiamoci della foresta pietrificata, quei tronchi sono li da “più o meno 20 milioni di anni“…
Quanti milioni di persone ed animali, prima di noi li hanno ammirati, senza rovinarli..?!?!
Salendo verso Nord, troviamo il Canyon de Chelly, dove ci siamo concessi un facile trekking alla scoperta della White House, un insediamento ancora intatto dei nativi americani.
Qui non è stato per niente difficile immedesimarsi nei personaggi di un film..nel nostro caso ci siamo sentiti un po’ Indiana Jones ed un po’ Lost.. 🙄
Proseguendo ancora verso Nord ci siamo trovati dinanzi l’ingresso dello spettacolare Bryce Canyon, un parco “in quota”.
La strada che sovrasta il Bryce infatti, è ad un altitudine di circa 2800 metri, e contrariamente a quanto pensavamo abbiamo trovato un clima piuttosto caldo ( 36°C)..
Le varie terrazze naturali sono ben segnalate e vi lascio solo immaginare l’effetto che ha vedere ESCLUSIVAMENTE i pinnacoli all’orizzonte che dominano tutta la valle..
Sosta obbligata anche all’Antelope Canyon, forse il più fotografato Canyon di tutti gli USA.
Fermarsi per un escursione ne val proprio la pena, occhio però si visita SOLO con condizioni meteo ottimali e senza rischio di pioggia.
L’Horseshoe Bend, il ferro di cavallo del Colorado River, un breve ma intenso trekking ti porta nella “terrazza” più suggestiva del fiume Colorado.
Anche se i cartelli lungo la strada NON sono ben segnalati, aguzzando la vista lo scoprirete anche voi…
In questa parentesi di Parchi Nazionali, non potevano mancare DUE veri BIG dei parchi, il Grand Canyon che non ha esitato a mostrarsi un tutta la sua maestosità regalandoci un tramonto da sogno…
..e la Monument Valley, che è a dir poco GALATTICA!!!
Sfido chiunque a chiudere gli occhi per un istante, e non immaginarsi di essere nel bel mezzo di un inseguimento tra indiani e cowboy..
Emozione numero 2: l’Ariziona in Harley Davidson
É stato un fuori programma…un bel fuori programma!
Volevamo visitare le Havasu Falls, ma per una mancata coincidenza della disponibilità sull’elicottero, abbiamo dovuto desistere, quindi piano B: 24 ore in sella ad una Electra Glide HD.
Ve ne parlerà a breve Federica, ma amanti delle DUE ruote e non, in Arizona su una Harley da più di 300Kg, ci si sente dei VERI EASY RIDER!!
Emozione numero 3: la Ghost Town Oatman
La strada più bella e dura al tempo stesso, che ho fatto in 15gg è proprio quella che ci ha portato a Oatman, la Ghost Town degli asini.
I paesaggi che attraversano il deserto sono lunari, e caldo infernale a parte, arrivare alle porte della cittadina di Oatman, mi ha fatto sentire un AUTENTICO Gringo..
Nevada: Slot Machine, Lusso e TANTO Deserto
Las Vegas Calling!
La curiosità di vedere la città dei balocchi era davvero tanta, troppa per resistere..
Qui ci siamo goduti una giornata di riposo immersi nel lusso più sfrenato..
Anche se a volte lo sfarzo rischia di diventare assurdo.. 😯
Da una città calda e umida come poche, dopo poco scappi volentieri, devi mettere in conto però che ovunque ti dirigi troverai il deserto, il caldo deserto..
California: The End Of The Trail
Prima di arrivare al mitico pontile, ci rimane ancora qualcosa da vedere lungo la nostra strada..
Calico, un’altra spettacolare Ghost Town.
Molto più grande rispetto a Oatman, deve la sua fortuna alle miniere d’oro che nei tempi del FAR WEST ha dato ricchezza a queste terre aride.
Molto ben conservata, forse grazie anche al fatto che per poterla visitare si paga il biglietto ;o)
Le ultime miglia scorrono moooolto lente, sembra quasi che anche la Route66, si sia affezionata a noi e non voglia portarci troppo velocemente al termine..
Ma poi all’improvviso, invece, compare davanti a noi proprio lui: il molo di Santa Monica.
Quasi correndo cerchiamo il cartello, come se fossimo in ritardo e lui ci stesse aspettando da chissà quanto..
Lo fissi, lo tocchi, e contempli un pensiero…quasi mi dispiace averlo “già” trovato, ci stavo proprio prendendo gusto…!!
L’unica maniera per esorcizzare il magone, è “battesimarmi” nell’oceano, anche se il meteo NON era dei migliori..
Grazie Route66, non solo hai pienamente soddisfatto le mie aspettative, ma mi hai regalato emozioni che credevo di non conoscere!
See you later.
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