Il tempo di un respiro in 3 Big City
É strano ritrovarsi con amici a parlare di America…
Mi sembra di ritornare nel periodo in cui abbiamo organizzato, progettato e aspettato con ansia quel fatidico 14 giugno 2015, che ci ha visto partire emozionati dall’aeroporto di Malpensa, alla volta di Chicago per intraprendere lo straordinario e avventuroso viaggio sulla ROUTE66 .
Oggi di quel viaggio, vorrei raccontarvene una parte: l’esperienza e le sensazioni provate visitando in poco tempo tre “BIG CITY” come Chicago, Las Vegas e Los Angeles.
Chi organizza un viaggio sulla ROUTE66 con partenza da Chicago ed arrivo a Los Angeles, solitamente prevede inizialmente di fermarsi a Chicago almeno 2 o 3 giorni, stessa cosa per la meta, con altri 2 o 3 giorni a Los Angeles.
Chi invece come noi programma un viaggio di soli 15 giorni e inserisce nell’itinerario la visita in più parchi, che non sono certo di strada, difficilmente riesce a farlo.
Le nostre “soste” in queste metropoli sono state quindi molto limitate, ma nonostante tutto un idea ce la siamo fatta.
LAS VEGAS: il paese dei balocchi
Mentre Chicago e Los Angeles rappresentano tappe obbligate per chi affronta il viaggio sulla ROUTE66, la prima infatti segna l’inizio e la seconda la fine, a Las Vegas considerato il tempo a disposizione, ci si potrebbe anche non pensare, ma la curiosità è tanta e come nel nostro caso, spesso vince su tutto..
Anche perché tra la California e lo Utah, tra un deserto e un canyon, c’è il Nevada e allora una tappa nella regina del Kitsch e dell’eccesso non può mancare.
Dopo aver percorso in auto e per qualcuno di noi anche in moto, km e km nel bel mezzo del deserto con una notevole temperatura esterna, arriviamo alle porte della città verso il tramonto e intravediamo un miraggio che si materializza con l’avvicinarsi.
È tutta una esplosione di luci, insegne al neon, e un gran traffico..
Fa davvero un effetto strano perché è tutto DAVVERO esagerato, rumoroso, assurdo, unico…ma al tempo stesso spettacolare.
Basta una semplice passeggiata lungo la Strip (così è chiamata la Las Vegas Boulevard), dove si trovano la maggior parte degli immensi hotel-casinò che ti fanno girare la testa..
Le star della musica e dello spettacolo si alternano su maxi schermi che pubblicizzano gli show, le piramidi, le fontane, il campanile di San Marco e il Canal Grande comprensivo di giro in gondola sulle note di una canzone.
Da un lato passeggiare lungo la strip è affascinante e curioso dall’altro è surreale se si pensa che si tratta di un pezzo di deserto modificato per la gioia dei giocatori.
Questa è Las Vegas tutto un mondo a parte, e lo si capisce già dal cartello di benvenuto “Welcome to Fabulous Las Vegas” non importa se non si amano i tavoli da gioco o se non si sogna di fare un matrimonio trash in stile “Elvis” è una di quelle città in cui non torneresti una seconda volta ma che ha comunque più di un motivo per essere visitata.
LOS ANGELES: la città delle STAR
Dopo, tante ore di auto abbiamo abbandonato gli afosi 42 gradi del Nevada per passare al clima costiero della California e, sognando il nostro traguardo, siamo finalmente arrivati alla Baia di Santa Monica a Los Angeles.
Ecco il ponte di legno, un insegna, una ruota panoramica illuminata al tramonto e una memorabile scritta a lettere cubitali proprio al centro del molo: Route66, end of the trail, non c’è che dire una gran bella emozione!
Il nostro viaggio era quasi agli sgoccioli ma abbiamo programmato di trascorrere un intera giornata in questa città dove tutto è ispirato al cinema, in ogni angolo si ha l’impressione di trovarsi in qualche film o serie TV.
È proprio una mecca estetica, il suo fascino è in gran parte legato alle leggende e alla storia del cinema e del mondo dello spettacolo.
La prima tappa è Hollywood, rappresentata dalla Walk of Fame, vale sicuramente la pena farci un salto almeno per poter dire “io ci sono stato”, qui ci sono le stelle con i nomi dei protagonisti del mondo dello spettacolo, e il Chinese Theatre famoso oltre che per aver ospitato diverse premiazioni, per i blocchi di cemento posti davanti all’ingresso, impresse ci sono le firme e le impronte delle mani delle star.
Camminando lungo questa via ci si imbatte in tanti personaggi travestiti da Marylin, Batman, Robocop, Chewbecca…che per qualche dollaro sono felici di farsi immortalare.
Avendo poco tempo a disposizione l’unico modo per avere una visione globale della città è stata quella di scegliere un tour guidato che da Rodeo Drive famosa via di negozi griffatissimi ci ha portato sulle colline di Beverly Hills.
La strada panoramica che si avvicina alla monumentale scritta “ Hollywood”, ci ha permesso di scorgere dall’alto le mega ville di personaggi famosi.
L.A. è una grande città (la più grande d’America per estensione, e seconda per popolazione), difficile darne un giudizio in così poco tempo..
Sicuramente meriterebbe di conoscerla meglio, anche per soddisfare il desiderio comune di visitare i set cinematografici degli Universal Studios, e per avvicinarsi alla parte più sconosciuta dalla mondana Hollywood e dalla ricca Beverly Hills.
CHICAGO: non solo Metropolitana a cielo aperto
Ultima tappa Chicago per un veloce mordi e fuggi.
LETTERALMENTE veloce perché nella fase di rientro, dall’aeroporto di Chicago avevamo solo quattro ore a disposizione prima del volo per Francoforte.
Togliendo i quasi 120 minuti di treno per la percorrenza da e per l’aeroporto, il tempo residuo per un assaggio della città si è ridotto a poco più di un ora.
Non potevamo rientrare in Italia senza aver immortalato il cartello in Adams Street che segnala l’inizio della mother road, a noi non interessava l’oggetto ma il suo significato.
All’arrivo in città via di corsa verso il suo cuore, il Loop, l’importante centro cittadino che prende il nome dalla caratteristica ferrovia sopraelevata che si sviluppa intorno alle sue vie, impossibile non ricordarsi dei tanti film e telefilm girati qui!!
La zona è sempre attiva e il Loop è anche altro: ci sono sculture, il Chicago Theatre edificio storico artistico con la sua insegna al neon sempre accesa, il Millenium Park che ospita uno delle tanto famose installazione come il Cloud Gare, il gigantesco fagiolo il cui rivestimento in acciaio riflette tutto ciò che ha intorno compreso i grattacieli che sovrastano il parco.
I motivi per visitarla prescindono dalle dimensioni e dall’importanza economica di cui è un simbolo, ma è proprio un museo all’aperto di architettura moderna.
A volte penso ancora all’emozione di aver visto lo skyline di questa città, considerato uno dei più belli al mondo o di provare il brivido di salire su uno degli edifici più suggestivi la Willis Tower dal quale si gode una vista mozzafiato, o ancora un giro sulla metropolitana sopraelevata tra gli edifici del centro della zona del Loop, una passeggiata sulla più importante strada di Chicago cuore pulsante delle attività commerciali, la Michigan Avenue e tante tante altre cose.
Quindi, a questo punto non mi resta che dire:
Chicago see you soon…
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