Berlucchi: l’elisir che tutto cambia



Sembra aver qualcosa di magico…
…aspettate un attimo…vi sto leggendo nel pensiero e vi state chiedendo qual’è il filo conduttore tra Avventure&Viaggi ed un eccellenza fra i vini più prestigiosi come il Berlucchi..
..ecco, tra due minuti lo saprete…
Parto subito con il gossip, alla tenera età di 37anni ho scoperto che adoro il vino! Per chi mi conosce questa notizia ha dell’inverosimile, in quanto mi sono sempre battuto a spada tratta sul rifiuto categorico nel sorseggiare quel “succo d’uva” dal profumo non così invitante…
Ma non corriamo e andiamo per ordine..
Avete presente quelle situazioni imbarazzanti, che per spirito di “sopravvivenza” ti trovi costretto da anni di allenamento, ad affinare una tecnica efficace sul come dribblare facce sconcertate e stupore inebetito?
Ecco è quello che mi succedeva ogni volta in cui, ad un brindisi, ad un aperitivo, ad una cena importante, mi veniva chiesto: “ma come, tu non bevi vino??”
Così è stato fino a circa due mesi fa, dove in occasione di un blogtour nella magica Montisola, tutto cambiò..
“Mi piace vincere facile”
Sarà stata l’occasione (il blogtour), sarà stata l’eccitazione della compagnia (finalmente assieme a miei “simili”, appassionati di viaggi e “malati” di social, tanto da non dovermi sentire in colpa se i dialoghi orbitavano quasi esclusivamente su questi due argomenti), sarà stata l’atmosfera (soggiornare su una reggia come il Castello Oldofredi con vista sul lago d’Iseo, non è da tutti i giorni), sarà..sarà..ma appena ho cominciato a sorseggiare quelle bollicine, mi son reso conto che le aspettative erano completamente fuori strada, quel vino era incredibilmente delizioso!
Tante grazie, parliamo del Berlucchi 61, un Franciacorta Brut, Millesimato e prodotto da uve provenienti da cuvèe di annate differenti, la risposta Italiana allo Champagne..
Ok, non voglio ostentare capacità enologhe che chiaramente non mi appartengono, ma si tratta del Re dei vini con bollicine, tanto da non riuscire ad associarlo a nessun altro!
Grazie a lui ho rotto quella barriera che non mi permetteva di vivere al 100% un esperienza completa ed autentica nei luoghi che visitavo, consapevole ma “bloccato”, mi privavo di assaporare il frutto della tradizione di quelle terre.
Ma adesso è giunta l’ora di voltare pagina e di recuperare il tempo perso! 😯
Una storia Italiana di successo
Quella del Berlucchi è un successo Italiano frai più noti, come la Ferrari, come il Parmigiano Reggiano, come le calzature di Vigevano, come la Fiorentina, come le ceramiche di Este o Faenza, e aver avuto la possibilità di ascoltare la storia di come tutto iniziò e poter vedere con i miei occhi il dietro le quinte della produzione, è stata un esperienza davvero emozionante!
Durante #iLoveMontisola siamo stati 3 volte fortunati:
- hanno aperto le porte delle Cantine Guido Berlucchi esclusivamente per noi Blogger;
- abbiamo avuto una bravissima accompagnatrice, la dott.ssa Francesca Facchetti, che ci ha raccontato la storia di Guido Berlucchi e Franco Ziliani, come un vero e proprio romanzo, ricco di particolari ed aneddoti;
- abbiamo avuto la possibilità di ascoltare i ricordi d’infanzia di Cristina Ziliani, figlia di Franco e attuale proprietaria dell’azienda.
Camminare fra quelle antiche mura, respirando l’aria fresca ed umida delle cantine, ci è bastato per chiudere gli occhi qualche istante ed immaginare il lavoro frenetico e metodico che serve per riprodurre la preziosa ricetta.
Quantità impensabile di bottiglie, tecniche e tradizioni tanto semplici quanto efficaci, rigore nel rispetto dei tempi di ogni lavorazione, e tanta tanta passione fa si che da una parte entra della semplice uva e dall’altra esce del nettare inebriante.
I percorsi enoturistici in Italia ormai sono inflazionati e ce ne sono davvero per tutti i gusti, però in Franciacorta, alle Cantine Guido Berlucchi, dove ancora si fa tutto come una volta fra storia ed eccellenza, che siate intenditori o no, dovete trovate il tempo di poterle visitare.
GRAZIE a chi ha organizzato #iLoveMontisola e GRAZIE alle Cantine Guido Berlucchi, perchè finalmente con piacere anch’io posso inneggiare: Cin Cin, Salute!
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