Biarritz-Pamplona: dalle stelle alle stalle!
Così vicine e così diverse.. Infatti le divide poco più di un centino.. Anche se in realtà per passare dall’Aquitania alla Navarra ne basterebbero molti meno, ma per andare da Biarritz a Pamplona servono almeno 110km.
Biarritz è una rinomata città Francese, nella costa Atlantica, conosciuta dai più come la “Covtina dell’Atlantico“..si vocifera di turisti snob che cercano le vacanze più autentiche sfoggiando classe e charme nelle vie del centro alla rincorsa di chi sia più chic…
Pamplona invece è conosciuta dal mondo intero per la Festa di San Firmino, ogni anno dal 7 al 14 Luglio, 6 tori e 4 buoi vengono rilasciati sulle strade del centro in un percorso di 825metri, preceduti da una folla di pazzi scatenati, che per avere la loro dose giornaliera di adrenalina, sfidano questi colossi a 4 zampe cercando di non essere raggiunti.
…e come in tutte le leggende metropolitane, per quel che ho potuto constatare, queste città non sono solo questo…
Il Fascino magnetico della forza del mare
Devo dire che quello che mi ha spinto a voler vedere Biarritz era l’aspetto legato al mare, e alle sue memorabili onde perfette per i surfisti..
Anche se inizialmente era solo un paese di pescatori di Balene, lo si evince ancora oggi dallo stemma della città, e solo negli anni ’60 a seguito delle riprese di un film Californiano venne importata la tavola da surf..
…e chi se lo sarebbe immaginato che da lì a qualche anno Biarritz diventasse la patria dei surfisti d’Europa?
Infatti di Biarritz ho voluto conoscere proprio questo aspetto, la forza dell’oceano e scoprire un po’ dei suoi misteri e segreti.
Di dove sei e chi comanda te ne accorgi subito, appena metti piede nella “grande plage“..
Un rombo cupo e violento cadenziato da un ritmo lento ma costante ti mette in guardia fin da subito che lì il padrone di casa è proprio l’OCEANO!
Il fragore delle onde che si schiantano sulla spiaggia e sugli scogli ti entra dentro le ossa, con prepotenza..
I Dominatori delle ONDE
…e poi lo stupore ti si stampa nel viso, quando incredulo ti accorgi che nonostante un mare a dir poco grosso, ci siano dei temerari che cercano di cavalcare quei muri d’acqua…pazzi scatenati, ma gran rispetto per il coraggio!
Proseguiamo il lungo mare salutando il faro dallo scoglio della Vergine, collegato alla terra ferma con un ponte pedonale.Poco più a Ovest troviamo una baia “quasi calma”, dove persone di mezza età si ritrovano per andar a fare una nuotata e una scuola di surf insegna ai ragazzi come dominare le onde…quasi quasi mi ci butto anche io!
Per completare la nostra esperienza nel “mer di Biarritz” non ci siamo lasciati sfuggire una visita a “le Musèe de la mer” che oltre alle numerose vasche con pesci colorati, squali e foche, c’é un’area riservata ai calamari giganti e quella dedicata alla storia della pesca in mare.
Prodotti tipici..o quasi!
A Biarritz, come credo in tutta la costa Atlantica, il meteo è un vero e proprio casino..cambia continuamente..ci guardiamo attorno e sembra che la gente non ci faccia caso.. 😯
In 4 ore si sono intervallati, momenti di sole quasi da scottare, ad acquazzone estivo, a vendo forza 5, a freddo autunnale…mancava la neve e avremmo fatto l’enplein!
Aspettando che il tempo facesse il suo ciclo e che tornasse il sereno, abbiamo pensato di ristorarci seduti ad un comodo tavolo…
Ma la cucina francese non ci ha ispirato in quel pomeriggio, così per non smentire i nostri gusti multietnici, ci siamo concessi il primo Thai food della vacanza..una vera delizia!
La cosa che adoro di più in un viaggio: I FUORIPROGRAMMA
Il tempo non dava cenno di migliorare così decidiamo di risalire in sella e di ripartire nonostante la pioggia volesse accompagnarci a tutti i costi..
L’idea era quella di proseguire per la Spagna seguendo la costa in senso antiorario, quindi Paesi Baschi, Cantabria, Asturie, Galizia…poi scendere per il Portogallo ed infine Andalusia, Murcia, Valencia e Catalogna..
In realtà a man mano che facevamo strada il meteo peggiorava sempre più…e ci siamo presto resi conto che bisognava dare una svolta!
É stato sufficiente fermarci in un area di servizio, collegarci al wi-fi free, studiare l’andamento meteo, e prenotare la sistemazione per la notte!
Bene è deciso, attuiamo il piano B, invertiamo il giro in cerca del sole, nuova destinazione Valencia, facendo prima tappa a Pamplona.
Encierro ma non solo
Pamplona è una città GREEN, talmente GREEN che può contare due alberi ogni abitante, ed è particolarmente confortante sapendo che ci vive più del 50% della popolazione della Navarra.
L’origine della festa più famosa di tutta la Spagna sta nel fatto che San Firmino si batté per la liberazione dei tori dalla mattanza pagana, infatti gli è stata dedicata una festa in cui dei tori scatenati corrono liberi per le vie della città travolgendo e incornando dei cittadini stolti o ubriachi che simboleggiano gli antichi pagani.
La corsa dell’Encierro è il motivo per cui tutti conoscono Pamplona, e a camminare per le sue viuzze ci si rende conto di quanto sia importante per loro questa festa, pensate che durante il festival la città passa da 190.000 abitanti a 1.500.000…pazzesco vero? 🙄
Probabilmente è stato grazie ad Hemingway e per come raccontò la corsa dei tori nel suo romanzo Fiesta-il Sole sorge ancora, che Pamplona è famosa in tutto il mondo.
Sarà stato merito del cielo coperto che ha contribuito all’atmosfera, ma la ciudadella emana un aria misteriosa, di vicende tra antichi popoli che l’hanno contesa nei secoli, queste mura sono davvero intrise di storia.
Una cosa che non sapevo su Pamplona, è che proprio qui si conclude la seconda tappa del ramo francese del Cammino di Santiago che parte da Roncisvalle.
Rotoliamo verso sud
L’indomani lasciamo la città di San Firmino con un sole che non ricordavamo, diretti verso Valencia, con tappa intermedia a Zaragoza..
Stay Tuned!
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