Cliff of Moher e ti senti come una piuma



..e poi tutto d’un tratto ti sembra quasi di poter volare!
Il nostro viaggio in Irlanda prosegue verso le Cliff of Moher, le alte scogliere che si gettano a picco sull’oceano…
Come non potevamo fermarci a visitare una delle maggiori meraviglie naturali del paese?
Da dove abbiamo trascorso la notte (Lahinch) non sono molto lontane, pertanto arriviamo abbastanza velocemente.
Che la magia abbia inizio!
Lasciamo l’auto nel parcheggio e paghiamo il biglietto, € 6,00 a persona, nella quale è compreso l’ingresso è anche l’accesso al centro visitatori.
Siamo fortunati, il tempo minaccia ma non piove. Ci accoglie però un vento impetuoso che aumenta sempre più a man a mano che ci avviciniamo al baratro.
La vista è spettacolare, emozioni a fior di pelle..
Le scogliere sono alte più di 200 metri e si estendono lungo 8 km su un percorso protetto da muretti e da transenne, ma poi prosegue con sentieri che si inerpicano su proprietà private.
Quasi tutti i visitatori, noi compresi, nonostante i cartelli di ammonimento, non riescono a trattenere dalla tentazione di scoprire ogni scorcio…nonostante però un p0′ di pericolo! 😯
In questi tratti infatti non vi sono transenne a protezione, quindi se si mette in fallo un piede si può benissimo scivolare giù.
Come vi ho anticipato,ovviamente anch’io ed i miei amici abbiamo trasgredito.
Basta stare attenti e metterci un po di buon senso, rimanendo sul sentiero battuto ed evitando di camminare fino sull’orlo per sporgersi.
Davanti a noi l’oceano che rifletteva il grigio plumbeo delle nuvole, il rumore incessante delle onde che si infrangevano sulle rocce, gli stridii delle migliaia di uccelli che nidificano sulle pareti, dietro i verdi campi con mucche e pecore al pascolo. Ragazzi: Uno spettacolo!
Lungo il percorso segnato vi sono piattaforme panoramiche. Nei giorni tersi si può vedere il profilo delle Isole Aran, la baia di Galway ed il Maum Turk, il complesso di montagne del Connemara.
Emozionante anche con il meteo “così-così”
Non abbiamo potuto vedere nulla di tutto ciò! Infatti, nonostante il vento che portava velocemente via le nuvole, all’orizzonte è rimasta sempre della foschia.
Si dice che spesso si possono ammirare anche i delfini e qualche megattera. Ma ci è andata male anche su questo fronte.
Un altro punto di osservazione è la Torre O’Brien, costruita nel 1835. La si può visitare pagando altri € 2,00. Quella mattina era tutto chiuso, anche io negozio di souvenir al pianterreno.
Tuttavia vista la situazione meteo, penso proprio che anche da lì non avremmo visto nulla.
Le scogliere di Moher compaiono in numerosi film come ad esempio Harry Potter ne il principe mezzosangue e La figlia di Ryan.
In questi luoghi sono stati girati anche spot pubblicitari.
Abbiamo dedicato a questo posto più di due ore, compreso anche di una visita al Visitor Centre per un “pit-stop idraulico” ed un caffè.
Consiglio a tutti di fare un salto alle scogliere, secondo me è una meraviglia della natura che non si può perdere.
La carovana riparte verso EST
Continuiamo il viaggio, perché entro sera dobbiamo arrivare a Clonakilty a casa del nostro amico Mattia e della sua famiglia che ci ospiterà per la notte.
Dalla contea di Clare, dove sono le Cliff of Moher, non ci sono autostrade e si decide di evitare anche le strade principali. Il motivo sinceramente non lo ricordo più.
So solo che ci abbiamo impiegato parecchio ad arrivare, attraversando paesini, a volte davvero minuscoli.
Anche in questa occasione abbiamo avuto modo di tastare la gentilezza e disponibilità degli irlandesi.
Mossi da una improvvisa fame, i nostri stomaco brontolanti sono stati salvati da una gentilissima signora, proprietaria di un pub che abbiamo trovato in un paesino lungo la strada.
Erano all’incirca le 15.30 e la cucina era chiusa ma ha aperto il locale solo per noi preparandoci dei buonissimi panini, accompagnati da patatine fritte e birra.
In mancanza del navigatore GPS ci siamo “organizzati” così, la mia amica Elena ed io sedute dietro con la cartina stradale in mano e gli uomini davanti impegnati a guidare…ed a distrarsi ogni qualvolta arrivavamo ad un incrocio, dove era necessario guardare bene i cartelli stradali.
Come in una parodia degni di Aldo, Giovanni e Giacomo…non vi dico i battibecchi e non sto a raccontarvi tutte le volte che abbiamo sbagliato strada!
“Nel men che non si dica”…
Comunque alla fine ci siamo riusciti, siamo arrivati da Mattia verso le 17 accompagnati da una pioggerella fina fina.
La famiglia Leoni ci ha calorosamente accolto nella loco casa rigorosamente GREEN!
Mattia, Elena, Michele e Sam ci hanno fatto visitare la loro dimora e messo a nostro agio hanno offrendoci del buonissimo gelato di fragole fatto proprio da loro.
Non perdiamo tempo e approfittiamo fin da subito dei nostri personal guides
Si sono offerti di accompagnarci a visitare il Drombeg Stone Circle, un sito archeologico che si trova a pochi chilometri da Clonakilty, sempre nella contea di Cork.
Il Dromberg è un cerchio di pietra. Degli originali 17 massi ora ne rimangono solo 13, sono messi in maniera verticali e sono disposti in modo che il 21 dicembre, ovvero il solstizio d’inverno, i raggi del sole colpiscano la roccia messa in orizzontale che aveva probabilmente funzioni di altare.
Nel sito c’è anche una cucina preistorica ma molto originale. Si tratta di una fossa che veniva riempita d’acqua e poi portata a bollore buttandoci dentro delle pietre incandescenti, prese dal vicino focolare.
Si è capito che con questo sistema riuscivano a portare a ebollizione diversi litri d’acqua nel giro di pochi minuti e poi venivano tenute in caldo le vivande.
Il sito è uno dei posti più visitati d’Irlanda perché ben conservato. Si trova a pochi km a ovest di Clonakilty.
La strada per arrivarci è piuttosto stretta e finisce in un piccolo parcheggio. L’ingresso è libero. Quella sera, vuoi perché era tardo pomeriggio, vuoi per la pioggia, eravamo solo noi quattro e la Lion’s family.
L’indomani mattina, ci hanno accompagnato in un’altro luogo molto bello dal punto di vista paesaggistico.
Un Faro senza luce..possibile?
Abbiamo visitato la cittadina di Baltimore ma prima ci siamo arrampicati sulla collina dove sorge il faro.
Si tratta di un faro atipico, ha la forma conica e non ha la luce solita ma ed é visibile dalle imbarcazioni perché il colore bianco con cui è dipinto riflette la luce del faro all’altro capo.
Lassù tirava un fortissimo vento ma è valsa la pena resistere, sia per la bellezza della baia sia perché…. udite, udite… siamo riusciti a vedere uno squalo, che nuotava beatamente nelle acque riparate vicino alla costa.
A Baltimore abbiamo visitato il castello, ma credo di poter consigliare di farne anche a meno.
È piuttosto piccolo, di fatto sono due enormi stanze su due piani. All’interno solo pezzi storici, qualche arma e qualche corazza.
L’unica cosa che io ho trovato interessante sono dei pannelli collocati al centro di una delle stanze che narrano un episodio accaduto nel 1631, anche la storia ci stupisce..
Baltimore è stata teatro infatti di una incursione da parte di pirati algerini che rapirono più di 100 persone per poi venderle come schiavi nei mercati del Nord Africa.
Si narra che solo tre di loro riuscirono a scappare ed a tornare.
Un raro caso, forse l’unico, di tratta degli schiavi all’incontrario.
Ma il nostro “weekendone Irish” non finisce qui…
Stay Tuned!
- Route66, vivere un giorno alla Easy Rider - 7 Aprile 2016
- Ultimi respiri “Irlandesi” - 31 Dicembre 2014
- Cliff of Moher e ti senti come una piuma - 7 Novembre 2014



Ho un rammarico tremendo del mio viaggio a Dublino.. non esser “uscita” dalla città.. mi toccherà rifarmi :-)!!
Di quel poco che abbiamo visto, è stato spettacolare..anch’io non vedo l’ora di tornare!