FUERTEVENTURA, un’isola tutta per te



É scontato dire che la fortuna di poter prendere ferie dai normali periodi (imposti dall’attività lavorativa) della massa, consente al viaggiatore, oltre forse anche a risparmiare qualche soldino, di godersi le località in modo assoluto.
É proprio per questo che il mio titolo è stato “un isola tutta per te”.
Ho trascorso 8 giorni a fine settembre su questa isola che, come molti sapranno, fa parte dell’arcipelago delle Canarie.
Ci sono molti volti diretti a Fuerteventura e, nel mio caso, l’aeroporto di Bergamo, con la Ryanair, ha offerto il viaggio più vantaggioso (sia come orari che come prezzi).
Un po’ di info pratiche
L’isola, o meglio l’arcipelago, si trova nell’oceano Atlantico ed è situato a nord ovest dell’Africa.
Fuerte rispecchia fedelmente il mio luogo tipo per la vacanza: mare, varietà di spiagge e di paesaggi e possibilità/necessità di spostarsi in modo pratico.
Proprio collegandomi a quanto appena scritto, noleggiare un auto è d’obbligo. Ho fatto una serie di ricerche prima di partire e la tariffa più economica, a pari prodotto, l’ho trovato con la compagnia “Cicar”; azienda molto diffusa nelle isole e che ha sedi anche negli aeroporti.
In loco poi, si possono trovare ulteriori autonoleggi (probabilmente ancor più economici) ma sono dislocati nelle varie cittadine.
Per quanto riguarda l’albergo ho optato ad evitare la rinomata località Coralejo (all’estremo nord e tanto frequentata/ambita).
Volevo evitare, per necessità di relax, di essere catapultato in zone con ambientazioni troppo turistiche.
Gira e rigira sul web, ho trovato un albergo che offriva, sia come qualità e come location, un pacchetto in sintonia con quanto cercavo.
La struttura Elba Palace Golf & Vital Hotel si trova a Caleta de Fuste, a sud di Puerte del Rosario ed a circa 20 minuti di auto dall’aeroporto.
L’albergo è incantevole: si affaccia su un meraviglioso campo da golf che, per la natura brulla dell’isola, è un vero spettacolo il curato verde che circonda parte dell’albergo.
Comunque, rimanendo allacciato alla struttura, dopo poco meno di tre ore di volo, e fatte le pratiche per l autonoleggio (prenotato già da casa via internet ovviamente), ci siamo fiondati all’albergo; sia per curiosità, sia perchè, comunque, la sveglia il giorno del viaggio era stata terribilmente cattiva.
Giunti all’albergo, esibita la prenotazione, è iniziata una frenetica digitazione sul computer seguita da un paio di telefonate interne che hanno acceso una evidente preoccupazione sulla disponibilità della stanza.
Poco dopo ci veniva riferito che la camera non era ancora pronta (effettivamente erano le 12.00 circa) e ci invitavano, a tornare più tardi, suggerendoci di andar a pranzare nella vicina località.
Per farla breve, dopo il pasto siamo tornati all’albergo e, nella persona del direttore, ci è stato riferito che la nostra stanza non era disponibile e che, per sopperire al disguido, allo stesso prezzo ci veniva offerta una suite…..
Eh perbacco!! 😆
Già le stanze “economy” era di molto confortevole…non vi dico la suite!!!
Antibagno, bagno, salottino e, separata da questo, camera da letto che si affacciava al campo da golf.
Beh, non posso dire che la vacanza non sia iniziata nei migliori dei modi!!!
Ultima descrizione dell’albergo (visto che di sicuro interessa maggiormente l’isola): la colazione, principesca, veniva servita in una veranda fronte campo da golf.
Mentre la cena (avevo scelto mezza pensione) nella piazzetta interna con la compagnia musicale di un cantante che, in modo del tutto non invadente, si accompagnava al suo piano.
Come dicevo l’isola è ben collegata da strade (a percorrenza veloce) di recente realizzazione e in ottimo stato d’suo. Proprio per questo ogni giorno ci si spostava da una parte all’altra del territorio.
L’isola, di comunità spagnola, gode inoltre di un IVA agevolata (se non ricordo male al 4%) e, quindi, risulta esser abbastanza economica in tutto.
Alla scoperta di Fuerteventura
Fuerteventura, oltre ad aver grande potenzialità per gli amanti della tintarella, offre anche scorci che ti proiettano in tempi passati: uno di questi è Pozo Negro.
La strada che porta a questa località è costeggiata da palme che rendono il viaggio (non molto distante dal museo del sale sito a pochi chilometri dal Castillo), molto piacevole ed affascinante.
Pozo Negro è semplicemente un villaggio di pescatori con una baia fatta di sassi neri che esaltano ancor di più il color del mare e del cielo; qui, secondo le guide, vi sono due interessanti ristorantini di pesce (ahimè non provati) 😥 .
Scendendo a Sud si può raggiungere, sempre lungo la costa, Costa Calma dove la lunghissima spiaggia sabbiosa “Playa De Sotovento” offre la possibilità di osservare i praticanti degli sport d’acqua.
Qui infatti il vento è decisamente forte e molti accorrono per poter praticare windsurf o skysurf; qui ci sono anche strutture dove affittano l’attrezzatura.
Meno turistica ma forse più affascinante
Altra località, che forse viene meno frequentata dai turisti, è Aguas Verdes; questa è una spiaggia per gli amanti degli scogli nei quali si formano delle piscine naturali fra le rocce.
Grande è il silenzio, non vi sono né strutture né locali...
Per i più avventurosi, seguendo le accidentate strade non asfaltate, si possono raggiungere punti lungo sulla scogliera dai quali si può godere “quasi in intimità” la maestosità del mare.
A sud dell’isola si trova Morro Jable dove sono numerosi gli alberghi e gli appartamenti in affitto.
La citata località ha una sua spiaggia lunga all’incirca 2 km.
Qui il paesaggio è meno suggestivo in quanto Morro Jable è più “civilizzato” e quindi turistico.
La spiaggia confina con l’ampia strada lungo la quale, nel lato opposto, vi sono numerosissimi bar, negozi e ristoranti. Io suggerisco, per chi passa di qui, di allungarsi oltre, scendere nel punto più a sud, per raggiungere il Faro del Jandia.
Qui si trova il faro che forse, per il fatto che si è nell’estremità a sud dell’isola, lo rende interessante.
C’è un piccolo villaggio di pescatori ma, a dirla tutta, dopo una veloce visita al faro ed uno sguardo al mare impetuoso, non c è più motivo di star in quella zona.
Ad ogni angolo una scoperta
Rimanendo a Sud dell’isola, a circa 10 km da Morro Jable, c’è Playa de Cofete, una delle spiagge che, a mio modesto parere, trovo la più affascinante di tutte.
Per raggiungerla bisogna fare un lungo percorso su una strada (per me divertentissima), di terra/sassi battuti che si snoda fra le colline sino ad arrivare ad un passo dal quale si può gustare per tutta la sua lunghezza Playa de Cofete .
Riprendendo la strada, che presenta sempre caratteristiche da strada di montagna, si arriva all,ampio parcheggio della spiaggia.
Qui si ha l’enorme imbarazzo sul dove andare… sembra che la spiaggia, per la frequenza e per le dimensioni, sia tutta a tua disposizione.
É risultata talmente bella e selvaggia che ci siamo recati ben due volte (considerando che la strada non risulta delle più comode e veloci).
Gli autonoleggi vietano di recarsi a Playa de Cofete per via, probabilmente, della tipologia del fondo della strada che, col tempo, potrebbe creare danni ai veicoli.
Un’altra delle spiagge da non perdere, e forse la più frequentata, è quella vicino a Corralejo dove esiste il parco naturale ed è formata da dune di sabbia bianchissima.
É una autentica meraviglia anche perché, in questo punto, il mare risulta calmo e scende progressivamente.
L’unico neo sono due mostri di cemento (due alberghi della catena Riu) che sono stati costruiti prima che la legge riconoscesse la zona come parco e quindi il divieto assoluto di edificare.
Non solo spiagge però…
L’isola è ricca di molte altre spiagge e luoghi sul mare da poter visitare; risulta molto divertente, con una cartina alla mano, prendere ed andar ad esplorare le varie zone che, più o meno, sono l’una diversa dall’altra.
É da suggerire anche una visita all’interno dell’isola dove si possono scoprire bei paesi e alcuni vecchi mulini.
Interessante è visitare anche dove si trova un esempio di architettura canaria, forse la più rappresentativa e importante delle canarie: il palazzo del Municipio conosciuto anche come Casa de los Coroneles (Casa dei Colonnelli).
Gli elementi più affascinanti sono i balconi in legno decorati con delle sculture e lo stemma sul portone di ingresso.
Un simpatico aneddoto che riguarda questo palazzo racconta che questo edificio avesse 365 finestre, tante quanti i giorni dell’anno vista la ricchezza delle persone che vi vivevano, ma era solo una voce della gente povera che parlava con malinconia e rassegnazione.
Da non perdere, nel centro della città, la Chiesa di Nuestra Senora con una torre esterna costruita con delle nere pietre laviche che le danno un aspetto quasi da fortezza piuttosto che di costruzione religiosa.
All’interno sono presenti elementi cristiani ed arabi di tutto rilievo.
Avendo scelto la mezza pensione presso l’albergo, non posso più di tanto consigliare luoghi dove andar a mangiare.
Solo una sera, dopo aver individuato un locale, abbiamo optato a cenar fuori e ci siamo diretti a Villaverde, zona distante dal mare ma tuttavia interessante.
Abbiamo scelto El Horno, localino molto caratteristico (anche bello) dove abbiamo cenato con una carellata di ottimi formaggi seguito da capretto al forno e fritto.
Il ristorante merita una tappa perché oltre ad un prezzo molto interessante, dal quella località si può godere di un bellissimo tramonto.
All’uscita poi, percorrendo una strada distante da qualsiasi centro, fermandosi qualche minuto, si può ammirare una incantevole stellata.
Durante la permanenza, autonoleggio permettendo, con una piccola cifra, abbiamo traghettato per Lanzarote.
Abbiamo scelto la compagnia Armas con partenza da Corralejo ed arrivo a Playa Blanca.
Le partenze sono ogni due ore con inizio alle ore 08:00.
In una giornata abbiamo visitato (ovviamente molto velocemente) l’isola che ha un aspetto quasi lunare.
Senza dilungarmi troppo, vi dico solo che anche Lanzarote offre spiagge e panorami unici; con l’aggiunta però di quella roccia vulcanica nera che esalta ulteriormente il mare che la circonda.
Altra particolarità sono le viti (basse) che vengono coltivate nel terreno vulcanico offrendo vini a dir poco eccezionali.
Molto interessante e da non perdere è il museo “Agrìcola El Patio” dove sono presenti due Mulini a vento.
Altra tappa necessaria è la visita ai “Jardìn de Cactus” realizzato da Cèsar Manriquenei quali seguendo un percorso, è possibile vedere oltre 1500 varietà di cactus… una cosa assai spinosa!!!!
Durante la nostra visita a Lanzarote abbiamo pranzato, in riva al mare, ad Arrieta presso il “Bar Arrieta Miguel”, posto un po’ spartano ma il cibo è stato veramente buono.
Ultima nota, ma non meno importante, è che Fuerteventura è disseminata di spiagge dove si può praticare il naturismo.
Di sicuro, per noi italiani, è una pratica poco in uso e, per alcuni, mal vista.
Avendola “provata” posso soltanto dire che aiuta ancor di più il turista a staccare dalla routine e si acquisisce una libertà che ti fa sentir ancor più a contatto con la natura… come diceva un saggio:
“provare per credere”.
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Ho visitato anni fa sia Fuerteventura che Lanzarote. Mi è piaciuto rivederla in questo resoconto di viaggio. Alcuni posti non li avevo visitati e spero quindi di ritornarci. Grazie per questo viaggio virtuale! !!!
eh già.. è un isola tutta da scoprire e molto varia… basta aver la curiosità di girare.. è bello poter dar stimoli nuovi