Sicilia: “Rotolando Verso Sud”



Ci sono viaggi che spesso sottovaluti..
“Giocarci le ferie di Agosto per un tour in Italia, non sarà troppo easy per noi”?
Non ci fu pensiero più sbagliato di questo…e me ne resi conto in fretta…!
Ok Italia, ma dove?
Una regione che non abbiamo ancora visto bene…è la Sicilia!
In effetti c’ero stato qualche anno fa per lavoro e in modalità “mordi e fuggi”, ma mi era comunque piaciuta molto, e a quanto pare questa sembrava proprio l’occasione giusta per approfondire…
La scelta è naturalmente ricaduta sull’ on the road e only two wheels.
In un battibaleno si è materializzato nella nostra mente anche l’itinerario: scendiamo per l’Adriatica, tappa in Basilicata, Calabria, per poi traghettare a Messina e cominciare a visitarla lungo la costa in senso orario, individuando dei punti strategici per i “campi base“.
Matera città incantata
Da molto tempo desideravo vedere Matera, ho avuto davanti agli occhi miriadi di foto che la ritraevano nel suo lato più bello, e finalmente ci è giunta l’opportunità di scoprirla con i nostri occhi.
La strada scompare velocemente dietro noi, quasi da non farci pesare quei 800km che ci dividono dalla meta..
L’autostrada A14 l’abbandoniamo all’altezza di Canosa e imbocchiamo la SS99, così anche l’occhio comincia ad acclimatarsi al paesaggio Pugliese..
L’albergo l’abbiamo prenotato appena fuori Matera e, il tempo di una doccia, siamo pronti per ammirare I SASSI.
Con la moto abbiamo la fortuna di poter parcheggiare in prossimità di una delle stradine pedonali che ti portano verso il centro storico, e come lo scorgiamo restiamo a bocca aperta!
La città “nuova” è stata costruita nella parte sopraelevata, e per andare nella parte vecchia bisogna scendere ripide scalinate.
Curiosando per le stradine è impossibile non fermarsi ogni 10 passi per ammirare uno scorcio, un particolare, una nuova visuale.
É appena comincia l’imbrunire, l’illuminazione gli dona una atmosfera quasi magica!
Dopo tanto ammirare, l’appetito ha cominciato a farsi sentire, e così ci siamo lasciati tentare dalla cucina materana… 😆
Peperoni crocchi, Salumi e formaggi stagionati, Aglianico del Vulture…sono solo alcuni dei sublimi gusti che abbiamo assaporato, ragazzi dovete provare anche voi!
Dulcis in fundo, il caffè lo abbiamo preso in un bar, inerpicato su una viuzza, servito direttamente con la moka!!
Un assaggio di Calabria
Come avrete intuito non siamo amanti dell’autostrada, e così tentiamo di percorrere il tratto che ci separa dal traghetto per Messina, tramite strade statali, e più precisamente per la costa Ionica..
A metà mattina con il “B-Side” intorpidito, decidiamo di fermarci per sgranchirci le gambe e gustarci un buon caffè.
Appena tolto il casco, una bella sensazione ci assale, l’aria profuma di liquirizia…che strano (ci siam detti)…
Se non fosse che avevamo parcheggiato proprio di fronte alla sede Amarelli Liquirizie, e che facciamo non entriamo???
Io ve lo dico, non perdetevi il caffè amaro “corretto” con polvere di liquirizia pura…gusti per palati sopraffini!! 😛
A parte questa dolce sosta fuori programma al Museo della Liquirizia di Rossano, il trasferimento dalla Basilicata è andato a rilento, e in effetti è stata una vera e propria processione, in più di 6 ore siamo riusciti a percorrere poco più di 300km..!
Così a Catanzaro abbiamo deciso di attuare il “PIANO B”, svoltando verso OVEST ed andare ad intercettare l’autostrada per velocizzare un po’ il ritmo .
Non credevo di poterlo affermare, ma la A3, la tanto discussa Salerno-Reggio, è stata un vero toccasana per aumentare il ritmo!
In un battibaleno arriviamo a Villa San Giovanni, e praticamente in maniera “espressa” prendiamo il primo traghetto in partenza.
Giusto tempo di ristorarci con un GALATTICO ghiacciolo artigianale alla mandorla immerso nel cioccolato fondente, e il nostromo avvista già terra 🙄
Questa Sicilia già mi piace #LOVE!!
Primi passi (asciutti) in Sicilia
L’agosto 2015 è stato caratterizzato da un meteo decisamente pazzerello che ha fatto tribolare mezza Italia, noi compresi!
L’andamento era questo: al mattino ci si alzava con il cielo quasi sempre sereno, verso mezzogiorno si annuvoliva, e nel pomeriggio dei temporaloni improvvisi ti coglievano di sorpresa…questo quasi tutti i giorni!! 😥
Purtroppo è stato il leitmotive della nostra prima settimana, anche in Sicilia ;o(
La nostra meta per questa prima tappa Siciliana è Acireale, 90km circa di strade con limite di velocità piuttosto basso, max 90Km/h e ricco di gallerie.
Stranamente stavolta il temporale era appena passato, e per non raggiungerlo abbiamo mantenuto una ritmo da “pensionati“… risultato?
Siamo arrivati in hotel belli asciutti, che figo!
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L’hotel era proprio come ci aspettavamo, grande, comodo e con un piscina affacciata sul mare, una favola!
Concludiamo la serata con una cena a lume di candela sul porto: cibo sublime, un atmosfera incantata, il rumore del mare…OK ora siamo davvero in Vacanza! :o)
Alla scoperta dell’isola di Trinacria
Il giorno successivo abbiamo puntato le ruote verso Catania, eravamo curiosi di vedere il famoso mercato “A’Piscaria“..
Banchi di pesce fresco disseminati in ogni angolo, dove i venditori erano i pescatori stessi, chi con banchi fornitissimi, chi invece con il poco pescato..
Il pesce era davvero invitante, e l’allegria del mercato rendeva tutto così “artistico“.
Ci soffermiamo sotto la curiosa fontana dell’elefante a fantasticare sulle leggende che la coinvolge, le cui origini tuttora sono avvolte da molti dubbi..
Tutto quel mistero ci ha fatto precipitare la glicemia, subito corriamo ai ripari ripristinandola a suon di Granatina con Mandorla e Gelso (slurp)!
Nonostante sia ormai tarda mattinata, e le previsioni meteo non fossero ideali, decidiamo di anticipare la visita all’Etna, ma un imprevisto era dietro l’angolo..
Recuperando la moto parcheggiata, scendendo dal marciapiede perdo l’equilibrio e scottandomi sulla marmitta di un motorino parcheggiato li vicino, appoggio la gamba con il muscolo contratto…e tac, mi procuro uno strappo con riversamento 😳
Vi assicuro che il dolore era molto forte, ma per non preoccupare Fede (che non sa guidare la moto), ho cercato di minimizzare e con la scusa del tempo che minacciava di peggiorare, abbiamo optato per un pomeriggio di relax in piscina..
Il mix di ghiaccio secco, pomata antidolorifica e un po’ di relax è stata un vero toccasana, tant’è che verso sera già mi ero rimesso in piedi.. 😉
Il fascino di un vulcano attivo: L’ETNA
Anche se le previsioni non erano così rosee, il giorno successivo c’abbiamo ritentato con la modalità: “o la và o la spacca”, visto che l’indomani ci saremmo spostati verso Modica e NON avremmo avuto altre possibilità per fare questa escursione.
La SP92, che ci porta fino al Piazzale Cantoniera, sale a tratti brulla e in altri molto rigogliosa, con evidenti segni delle colate generose degli anni passati.
Il manto stradale NON è sempre perfetto, e a man mano che si sale fino ai 1910 m.s.l.m. gli ausili che “mamma BMW” ci ha dotato per gli sbalzi termici li usiamo tutti (sella e manopole riscaldate a manetta 😮 .
Appena il tempo per acclimatarci, 8°C, ci mettiamo in fila per prendere il biglietto per la funivia che ci porterà fino alla quota di 2500mt, mentre per i restanti 500mt. per la vetta si hanno due opzioni: trekking o fuoristrada attrezzato…ecco noi optiamo per la seconda.
Ci viene assegnata subito una guida che ci accompagnerà per tutto il tragitto, e che ci farà da cicerone nello spiegarci la morfologia di uno dei vulcani più attivi d’Europa.
Abbiamo apprezzato più che volentieri l’effetto delle piccole solfatare che sprigionavano dal suolo vapore tiepido, ma gradevole.
Ci è sembrato davvero pazzesco come a tratti, una nuvola improvvisamente faccia da cappello e rende tutto così misterioso e sinistro, e poco dopo il vento la spazza via, liberandoci l’orizzonte circostante e ricordandoci quanto siamo piccoli.
Il meteo fin qui ci aveva risparmiati…fin qui!
Neanche il tempo di tornare al campo base che ci assale un acquazzone, che ovviamente attendiamo il passaggio, ripetendo all’unisono: tanto è estate vedrai che passerà velocemente..
Dopo un buon 15′, anche se ancora scendeva una pioggerellina moderatamente contenuta, decidiamo di partire per tornare verso il mare.
Siamo riusciti ad arrivare in paese e all’improvviso ci sorprende senza tanti convenevoli un nubifragio vero e proprio.
Solo il riparo di un balcone ci evita la doccia da vestiti, ma tempo qualche minuto, si rasserena e ripartiamo come se niente fosse.
Non ci mettiamo molto a capire l’effetto che fa un temporale con un riversamento d’acqua così consistente su un paese in collina..
A man mano che procediamo la quantità d’acqua presente sulla strada aumenta in maniera esponenziale, fino a creare dei veri e propri torrenti nel bel mezzo della Provinciale.
É stato altrettanto simpatico comprendere quanto gli amici automobilisti siciliani siano incuranti che l’effetto tsunami su una moto a 30Kmh rende precario l’equilibrio..
“A Regà, ve possino!”
Comunque niente che una doccia calda, e il relax a bordo piscina non possa risolvere.. 😉
Giù al SUD
Abbiamo scelto Modica come seconda base per questo Tour della Sicilia.
Nella nostra pianificazione era risultata il miglior compromesso distanza/sistemazione/punto strategico per permetterci di scoprire la parte Meridionale dell’isola.
Nel trasferimento Acireale-Modica abbiamo deciso di fare tappa a Noto, e al suo interessante centro storico.
Famosa per la sua cattedrale, Noto è conosciuta anche per essere stata definita la capitale del barocco e allo stesso tempo anche uno dei comuni più estesi d’Italia.
Ci siamo fermati per abbandonarci ad una passeggiata per le viuzze della città vecchia..
Naturalmente troviamo anche il tempo di una granita alla mandorla, seduti all’ombra ristoratrice di un locale con una veranda molto confortevole.
Abbiamo avuto anche un incontro ravvicinato con un ragazzetto cicciottino, di quelli che han capito fin da piccoli quanto è bello apprezzare la buona cucina, e il suo pappagallino che a comando svolazzava di spalla in spalla per racimolare qualche spicciolo..simpatico!
Prendendocela parecchio comoda, arriviamo in Hotel in tarda mattinata, lasciamo giù i bagagli e indossiamo la mise da spiaggia, direzione Pozzallo.
Ci separano 20km di strada collinosa e dissestata per arrivare a Pozzallo, e delle nuvole all’orizzonte si avvicinano minacciose.
Arriviamo all’accesso al mare dove c’è un grande parcheggio libero, con la moto non abbiamo trovato difficoltà nonostante la nostra non sia una “slim-fit“..
La prima parte davanti a noi è spiaggia libera, mentre rispettivamente a destra e a sinistra ci sono spiagge attrezzate; considerando la nostra scarsa resistenza stesi su un asciugamano, optiamo per la spiaggia libera! ;o)
Puntuale come una cambiale, il temporale pomeridiano (e quotidiano) non tarda a farsi vedere…
Un fuggi fuggi generale ha costretto i più a cercare riparo un po’ ovunque.
É durato pochi minuti e appena ha smesso di piovere, la sabbia si è ripopolata di asciugami colorati come se niente fosse.
La sera è dedicata alla scoperta di Modica, e del suo affascinante centro storico.
Usiamo il collaudato metodo “a pancia“, per scegliere dove cenare, e devo dire che 2 sere su 3 ci abbiamo azzeccato.
Mare Caraibico
Le due giornate che avevamo a disposizione in questa tappa le abbiamo dedicate al mare, e nello specifico a 2 perle siciliane, Capo Passero e La Scala dei Turchi.
Capo Passero, è famosa per essere il punto più a Sud d’Italia e per l’Isola delle Correnti, si trova proprio in mezzo ai due mari, ed è raggiungibile (marea permettendo), a piedi facendo gli equilibristi su rocce a tratti pungenti e a tratti scivolose, o con con una semplice nuotata..
A prescindere ricordatevi le scarpette da scogli!
Nell’isola c’è una costruzione abbandonata con una terrazza panoramica dove si può ammirare il promontorio, e qualche faro.
La spiaggia normalmente non è caotica, ed è provvista sia di area attrezzata che di spiaggia libera.
La strada da percorrere per arrivarci non è il massimo, e dovete aguzzare la vista per scorgere gli indizi giusti.
La seconda perla che NON abbiamo voluto perderci è stata La Scala dei Turchi, anche se abbiamo “sottovalutato” la distanza e i tempi di percorrenza da Modica…160km di strade provinciali !!! 😆
Devo dire però che perderci per le stradine siciliane ci è piaciuto molto, tra mulattiere contornate da muretti a secco e un infinità di Fichi d’India zeppi di frutti maturi, è stato uno vero spasso.
La strada alta che porta alla Scala dei Turchi è ben segnalata, e ahimè essendo Ferragosto tutti i posti “VIP” sono stra-pieni di turisti e di gente locale, che vuole gustarsi il panorama in una delle giornate più calde dell’anno.
Non siamo riusciti a fermarci molto, giusto il tempo di qualche foto, perchè che lo crediate o no, neanche in moto siamo riusciti a trovare parcheggio..!!
Ci siamo dovuti “accontentare” della spiaggia di Realmonte, che devo ammettere si difende comunque molto bene.
Abbiamo scoperto che i siciliani, festeggiano il ferragosto a suon di barbecue, anche in spiaggia, ed è stata una vera tortura psicologica resistere… ;o)
Abbiamo concluso la nostra esperienza in quel di Modica, con un ultima cena, nel locale forse più gettonato, ma che ci ha soddisfatti sia come esperienza culinaria che per il rapporto qualità prezzo.
Un cuore non facile
Visto che ci aveva dato tregua per ben due giorni, la perturbazione è tornata a trovarci, sai mai che ne sentivamo la mancanza.. 🙁
La nostra prossima tappa è Marsala, e alla luce delle condizioni meteo decidiamo di non andargli proprio incontro proseguendo lungo la costa, ma cercare di “scavallare” attraversando il cuore della Sicilia.
Passiamo quindi per Caltagirone, Piazza Almerina, e abbandoniamo le “sconnesse” strade statali e provinciali all’altezza di Enna, per imboccare la A19.
Abbiamo avuto modo di provare il disagio dei lavoratori siciliani, che a causa dell’impercorribilità del viadotto Himera sulla Palermo-Catania, debbono sorbirsi una deviazione a dir poco tortuosa passando per Polizzi Generosa.
Tutto sommato è anche un paesino carino, arrampicato su di un colle, dove le strade del centro, quasi tutte a senso unico sono ripide e lastricate di ciottoli, mentre la strada per arrivarci è davvero divertente per chi la fa in moto..
A noi, che non avevamo problemi di tempo NON è dispiaciuto affatto questo fuori programma, anzi..ma ai pendolari che vanno a lavorare tutte le mattine credo sia un supplizio vero e proprio!
Prima di scorgere Marsala ci siamo lasciati idratare per bene dai vari temporali incontrati, mettendo a dura prova il nostro abbigliamento piuttosto leggerino.. 👿
Appena arrivati all’hotel abbiamo constatato, che senza saperlo, eravamo capitati in una zona molto particolare e suggestiva: le Saline di Marsala!
Amore a prima vista
Non so voi, ma a me l’atmosfera delle saline ha sempre attirato curiosità…
Vuoi per gli effetti cromatici che regala, o semplicemente per le origini antiche del modo di estrarre il sale dall’acqua marina, le saline hanno un effetto magnetico su di me!
Con questo panorama, ci scordiamo le quasi 6 ore di pioggia, e partiamo subito per il primo giro di perlustrazione.
Scopriamo che l’area antistante le saline è in balia del vento, un vero paradiso per chi fa Kite-Surf, e fatalità proprio quel giorno c’era un importante raduno.
Vele sgargianti come fiori tropicali gremivano l’acqua bassa della laguna, sfrecciando silenziose davanti a noi, e alle nostre bocche aperte e stupite!
Con un occhio al meteo e uno al programma di viaggio, cominciamo a ipotizzare come gestire i prossimi giorni.
Gironzolando per la città vecchia, passiamo per il porto e ci accorgiamo che organizzano delle mini-crociere giornaliere all’isola di Favignana e Levanzo, con sosta nuotata sulle calette più suggestive.
Optiamo subito per questa soluzione che ci sembra un ottimo rapporto qualità prezzo, €45 con pranzo compreso, per scoprire le perle delle Egadi.
Infatti è stata una bellissima esperienza, perché abbiamo avuto tutto il tempo che necessitavamo per farci un giretto conoscitivo su entrambe le isole, e anche per goderci il mare cristallino che solo isole così ce l’hanno.
Tornando ci siamo fermati ad aspettare il tramonto, che devo ammettere, è stato uno dei più incredibili MAI visti, qualche nuvola all’orizzonte, faceva trafilare alcuni raggi di sole che tramutava in tavolozza, lo specchio d’acqua davanti a noi.
Tutto questo spettacolo ad un certo punto ci ha messo fame, e per concludere in bellezza, per la cena abbiamo optato ad un osteria tipica,nel centro di Marsala, una favola!
Piccola, max 20 coperti, cibo tradizionale delizioso, musica siciliana di sottofondo…la sensazione di dejavue ci assale, sembrava di essere proiettati nel film “Amiche da Morire“!
Più occidentali di così non si può
Il secondo giorno a disposizione decidiamo di dedicarlo per visitare Erice e Scopello.
Erice si erge su un monte alto c.a. 750mt, e ci sono più strade per arrivarci, noi siam saliti da Trapani con la SP3, per poi scendere dal versante occidentale con la SP31.
La strada è ben tenuta e divertente da percorrere, ricca di tornanti e con punti panoramici mozzafiato; a tratti esposta al sole, in altri rinfrescata dall’ombra che gli alberi gli fanno da tunnel naturale.
La città vecchia di Erice, è molto “coccola”, racchiusa, i suoi stretti viali si inerpicano fino al centro della città e nascondono scorci inaspettati ad ogni angolo..
Di Erice sono famosi, tra le altre cose, i dolci realizzati con la pasta di mandorle…vi assicuro che una volta provati, anche voi fareste follie per riassaggiarli!! 😆
La città vecchia si visita velocemente, così dopo un oretta, riprendiamo la strada alla volta di Scopello e i suoi rinomati Faraglioni.
Nonostante le distanze da coprire non siano affatto impegnative, poco più di 35 km, ci impieghiamo un oretta per arrivarci.
I pochi indizi che abbiamo trovato, ci permettono di arrivare in zona Tonnara per ammirare i famigerati Faraglioni.
Con sorpresa scopriamo che l’accesso alla spiaggia non solo è a pagamento, ma era a numero chiuso e davanti a noi quasi un centinaio di persone in attesa..
Decidiamo di spostarci in cerca di un altro accesso.
Troviamo un parcheggio a pagamento a circa 150mt dai faraglioni, e seguendo le istruzioni del custode, ci addentriamo in una stradina bianca, che nel suo percorso “nascondeva” un passaggio per una baia nascosta..
Così con il brivido dell’incognito e dell’avventura, intraprendiamo questa spedizione avventurosa.
Le istruzioni sono state precisissime e in un batti baleno arriviamo nella scogliera descritta.
Armati di Maschera e Snorkel, nuotando lungo la costa arriviamo facilmente alla spiaggia “incriminata“.
Ci siamo presi tutto il tempo necessario per scattare qualche foto e un goderci po’ di snorkeling in un mare cristallino come pochi.
Più tardi torniamo a recuperare la moto soddisfatti dello spettacolo esclusivo che siamo riusciti ad ammirare, e riprendiamo la strada verso Marsala.
Quel tramonto che tutto cambia
Il programma di viaggio prevedeva di fare 2 tappe lungo la via del ritorno, una in zona Mondello, e una in Calabria zona Tropea, fino a quel momento ne eravamo convinti, tanto che avevamo già riservato le stanze dell’hotel.
Ritornati in Hotel, dopo una doccia rigenerante, decidiamo di prenderci un po’ di tempo per gustarci il tramonto, e devo dire che è stato qualcosa di pazzesco.
Ci postiamo proprio nella strada lungo le saline, prima nella parte centrale, poi avvicinandoci verso Marsala.
Sinceramente non credevo di poter riuscire di assistere ad uno spettacolo così incredibile.
Complice l’effetto delle nuvole temporalesche all’orizzonte, aiutate dal contrasto del cielo sereno in lontananza, si è creato all’improvviso uno turbinio di colori che non avrei MAI immaginato di poter vedere.
Conferma della singolarità dell’evento è stato lo stupore degli abitanti del posto che increduli dell’effetto cromatico, sono scesi in strada.
Il mare ed il cielo si sono letteralmente infuocati, creando effetti cromatici degni del più abile tecnico di PhotoShop!
Anche il traffico si era completamente fermato, e non si sentiva volare una mosca..
Ecco è stato proprio in quel momento che abbiamo deciso di apporre un cambiamento drastico al programma di viaggio.
Siamo stati così inebriati da quel tramonto che non volevamo “inquinarlo” con altri, seppur stupendi, paesaggi siciliani..
Quindi tentiamo l’impresa, decidiamo di partire all’alba e dritti fino a casa!
Più lenti del previsto
La sveglia ha suonato alle 4.30, e alle 5 eravamo già in marcia, direzione Messina.
Siamo riusciti a percorrere i 350km che ci dividevano dal traghetto in poco meno di 4 ore, comprendendo la sosta benzina e la colazione, alle 9.00 eravamo già a bordo.
Approdati a Villa San Giovanni, ripartiti di buona lena, ci lanciamo nella risalita della tortuosa Calabria, che sembra non finire mai..
All’altezza di Lagonegro, complice la calda giornata di Agosto, i primi segni di stanchezza cominciavano a farsi sentire, decidiamo così di uscire dall’autostrada e fare una sosta “riposino“.
Rigenerati (apparentemente), riprendiamo la marcia ancora convinti di arrivare alla meta entra sera/notte.
Solo al confine tra Campania e Lazio ci rendiamo effettivamente conto che non c’erano i presupposti per poter continuare la marcia, la stanchezza aveva ormai preso il sopravvento e per oggi la “pallostrada” aveva avuto la meglio.
Pernottiamo in zona Cassino, ceniamo, e senza tanti sforzi, con 950km alle spalle, cadiamo tra le braccia di Morfeo in pochi secondi.
I 600 km che ci dividono da casa scorrono sornioni sotto le ruote, noi comunque eravamo ancora in trance, con un sorriso inebetito che si celava dietro la visiera…
Avevamo negli occhi ancora tutte le sfumature del rosso, del giallo, del viola, del magenta..
Lo ammetto, é stata una conclusione strana per una vacanza in moto, partita con poche aspettative, ma riscattata subito, fin dal primo giorno.
Di questo viaggio ho tantissimi ricordi pazzeschi, paesaggi incredibili, spiagge caraibiche, gusti inebrianti…e naturalmente tramonti indimenticabili!
Se non ci siete già stati, vi auguro di farlo quanto prima e di vivere le stesse mie emozioni.
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