Visitare Cracovia e dintorni
Cracovia era un sogno nel cassetto trasformato in viaggio, nell’agosto del 2011.
Per me era un viaggio da fare on the road con la mia Mini, quasi 1.200 km, 11 ore con il fedele Tom Tom, che qua in Italia mi fa perdere per campi, mentre all’estero si impegna e mi porta dritta a destinazione…
Decisa di farla in macchina perché a metà strada fra Padova e Cracovia ho visto che sulla cartina c’è Bratislava e da scenette comiche viste su di Zelig mi è rimasta impressa, la voglio vedere!
Una piccola parentesi su Bratislava, in Slovacchia, che mi ha piacevolmente colpito per la sua quasi forzata modernità, luci a led e neon ovunque anche sui palazzi storici, pulita, economica, a misura d’uomo e visitabile in un pomeriggio, giusto il tempo per ripartire la mattina seguente verso la Polonia.
Davanti a noi la Polonia
Raggiunta Cracovia verso ora di pranzo senza particolari problemi, a parte una piccola deviazione per dei lavori in autostrada, la città appare in tutta la sua bellezza: tipica dell’est europeo integra l’aspetto dapprima medievale e poi rinascimentale, gotico, barocco, un connubio affascinante.
Cracovia è attraversata dal fiume Vistola, il più lungo della Polonia, il nostro hotel si trovava proprio sulle sue rive e dal balcone avevamo una splendida vista sulla collina della città su cui sorge il Castello di Wawel con la sua Cattedrale, risalente all’anno 1000 e sede della famiglia reale fintanto che la città fu capitale (fino a fine del 1500), mentre la maestosa cattedrale era il luogo dell’incoronazione.
Una leggenda narra che sotto la collina di Wawel vivesse un Drago in una caverna sulle rive del fiume e che il primo re della città dopo averlo sconfitto avesse iniziato a costruire il castello.. del drago, detto Smok Wawelski, è presente una statua.
Ora il castello è visitabile e in una delle sue stanze dal 2012 si può ammirare la “Dama con l’ermellino” del nostro Leonardo da Vinci.
Della Cracovia medievale resta poco altro, alle porte della città sorge a rafforzare le mura la fortificazione del Barbacane, vicino Porta Florianska da cui inizia la Via Reale.
Il cuore pulsante della città
Il cuore di Cracovia è il suo centro storico, la Città Vecchia Stare Miasto, la Piazza del Mercato (medievale) ti lascia senza fiato per la sua vastità e per i suoi palazzi rinascimentali come la Torre Civica del Municipio, la Chiesa di Santa Maria e l’immenso Mercato dei Tessuti.
Qui passando fra i banchetti del mercato si ha la sensazione di essere proiettati nello sfarzo dell’epoca rinascimentale con i colori stravaganti dei broccati, dei velluti arricchiti dalle pellicce di martora o ermellino, tempi passati di cui si odora ancora l’esibizionismo.
Dal 1987 Stare Miasto è patrimonio dell’Unesco, per la sua particolarità di essere la più grande piazza medievale d’Europa.
Una città nella città
Nella zona più a est della città vecchia sorge il quartiere Kazimierz, storico quartiere centro della comunità ebraica predominante fino alla Seconda Guerra Mondiale.
All’interno del quartiere era presente anche una piccola comunità cristiana di cui restano delle chiese gotiche e barocche.
Originariamente questo quartiere sorgeva su un’isola del fiume Vistola, attualmente invece il tratto d’acqua che lo separava è stato prosciugato e di fatto non c’è più nessun confine fra la vecchia capitale e questa cittadella prettamente mercantile.
A tutti gli effetti si può considerare il quartiere Kazimierz come una città nella città, con i propri negozi, sinagoghe e scuole.
Successivamente con il susseguirsi della storia nazista gli ebrei furono spostati in un vero e proprio ghetto poco distante con le conseguenze che tutti noi conosciamo.
Cracovia è considerata oltre che un grande centro commerciale e industriale della Polonia soprattutto culturale e universitario.
Ospita circa 30 musei, tra cui spicca il Museo Nazionale con opere di artisti polacchi e qualche straniero come Leonardo da Vinci.
Il fascino dell’Est
Due sono le cose che mi hanno colpito di Cracovia, innanzitutto il suo fascino misterioso di città dell’est, una sensazione personale, che posso intravedere nella luce dei lampioni al calare della notte, nei profili di certi palazzi, nell’espressione delle persone che passano per strada, una città che la sera è tetra, poco frequentata, poco illuminata e si lascia ammirare senza troppi fronzoli.
L’altro aspetto, contrapposto, è invece la vitalità diurna che si respira nelle immense aree verdi lungo il fiume Vistola, una città giovane, colorata, dove le persone amano passeggiare, fare jogging, prendere il sole sui prati, leggere un libro su una panchina..
Altri due sono i motivi per cui Cracovia era un sogno nel cassetto, come un portale per altre mete.
Il primo perché poco distante (12 km) c’è la Miniera di sale di Wieliczka: patrimonio dell’Unesco, nove livelli che giungono fino a 327 metri di profondità, 300 km di gallerie, visitabile “solo” fino a 135 metri.
Costruita in epoca medievale nel 1200, è stato estratto sale di salgemma fino al 2007, ora centro turistico e termale.
Quello che colpisce è l’immensa opera sotterranea fatta di gallerie, cunicoli, stretti passaggi, scale, caverne, sale vere e proprie, statue di sale e meraviglia delle meraviglie, all’ultimo livello visitabile, la Cappella di San Giovanni in cui tutto è di sale: dal pavimento intarsiato ai lampadari… potrei parlarne per ore ma ammirarla dal vivo vale più di immense parole.
Il secondo motivo del mio viaggio in Polonia è di carattere storico e umano, fin da quando alle scuole medie ci hanno sbattuto davanti agli occhi la tragedia del popolo ebraico che ha origini antiche ed ha avuto il suo culmine con la Seconda Guerra Mondiale. Libri, documentari, film.. ma io volevo vedere con i miei occhi cosa quei posti avevano da raccontarmi e quindi la prossima meta sarebbe stata Auschwitz e Birkenau.
A breve il seguito..stay tuned!
- A volte ritornano.. - 6 Febbraio 2016
- Alla riscoperta di Goteborg - 28 Giugno 2014
- La mia esperienza al Campo di Auschwitz-Birkenau con gli occhi di oggi - 21 Marzo 2014
cracovia è una città che mi ha sempre affascinato, un mix di storia e cultura che poche altre città hanno. complimenti per il post e per le foto, bellissime!
Grazie Andrea! si una bella città che ti lascia quel sapore di moderno e retrò perfettamente integrato, poi la miniera di sale è stata veramente uno spettacolo che non mi aspettavo..le statue di sale sembrano nere, scure ma se ci avvicini una luce ci passa attraverso!