Intercultura: piccoli trucchi per viaggiare meglio!



Per motivi di lavoro mi è capitato di affrontare l’argomento dell’intercultura..
Un tema interessante su diversi aspetti e spesso sottovalutato..
Oggi vorrei parlarvene così..:
Intercultura: viaggiare e rispettare le usanze
La maggior parte dei turisti o dei viaggiatori, prima di partire per terre sconosciute, si arma di guide e cartine turistiche, guarda in internet le maggiori attrazioni del luogo dove andrà in viaggio, si “attrezza” di traduttori tascabili nel caso la lingua non fosse la loro…
Ma nessuno si informa mai sull’intercultura, e cioè :
Come saranno le persone che troverò li?
Come saranno gli abitanti del posto?
![]()
Quali sono le abitudini e il modo di vivere?
A malapena ci informiamo sul cibo di cui si nutrono…
Invece cosa molto importante per interagire con le persone è capire come pensano, come vivono i rapporti con le altre persone…
Alcuni esempi di intercultura
Lo sapevate che gli abitanti dei paesi nordici credono che noi italiani siamo una popolazione litigiosa? Sapete perché ci vedono così ?
Semplicemente perché il nostro tono di voce è nettamente superiore al loro, perché quando loro parlano tra loro quasi bisbigliano mentre noi , secondo loro, urliamo… è per questo che pensano che siamo sempre li a bisticciare…
Lo sapevate che in alcuni paesi dell’estremo Nord-Est Europa, nei pullman di linea è vietato parlare ad alta voce? Solo bisbigli!
Sono tutte cose per noi lontane anni luci eppure…è un abitudine , ogni paese o popolo ha abitudini diverse e un turista ha l’obbligo di rispettare come noi chiediamo rispetto ai stranieri che vengono qui..
Se solo per un momento ci fermassimo a riflettere e a capire come pensano le persone che abbiamo davanti di certo la costruzione di un rapporto sarebbe mille volte più semplice e appagante.
Vi faccio un altro esempio, i coreani sono la popolazione che, in un approccio con persone sconosciute, guarda negli occhi l’interlocutore per meno di un secondo e poi distoglie subito lo sguardo, questo perché lascia spazio all’altra persona di studiarlo e viceversa…
Magari noi avendo a che fare con un coreano penseremmo : ma guarda questo che ha paura di guardarmi negli occhi, avrà’ qualcosa di strano, qualcosa da nascondere, sarà timido..
Invece è solo questione di rispetto, per loro infatti la nostra abitudine a fissare negli occhi quando parliamo, è sinonimo di invadenza di aggressività, certo non ce lo verranno mai a dire di sentirsi a disagio, dato che sono persone cordiali, ma se ci trovassimo in un rapporto di lavoro, un approccio sbagliato potrebbe compromettere la conoscenza e l’approfondimento con questa persona..
Un altro esempio che mi viene in mente è la classica scena di un turista che va in Inghilterra e chiede info ad un passante.. Il nostro modo di fare ci porta ad avvicinare molto le persone, ad essere quasi irruenti e a pretendere che ci diano retta senza magari pensare che forse agli inglesi tutta quella vicinanza e irruenza può dare fastidio..
Loro sono una popolazione che mantiene molto le distanze diversamente dai paesi del Sud Europa, che al contrario sono molto propensi al contatto fisico, alla gestualità.
Quindi se posso dare un consiglio, riflettete su questo concetto di INTERCULTURA, portiamo rispetto anche alle persone che vivono in maniera diversa dalla nostra e magari cerchiamo di capire usanze e costumi dei posti dove viaggiamo, e vedrete che le persone saranno più ospitali, a loro agio e così il nostro viaggio sarà più sereno e e ci permetterà di vivere una vacanza integrata e a 360°.
- Viaggio in Sardegna: le Grotte di Nettuno! - 1 Novembre 2013
- Viaggio in Sardegna: Porto Torres! - 24 Agosto 2013
- Viaggio in Sardegna: Stintino! - 8 Agosto 2013


