Un viaggio nei luoghi della Bibbia: Gerico



Visitare Gerico, è un viaggio non solo spirituale, ma anche storico, proiettandosi nei luoghi narrati nel libro più famoso di sempre..
Ripartiamo da Eilat in direzione nord, sempre attraverso il deserto del Neghev, alla volta del parco di Ein Avdat.
Lungo la strada ci imbattiamo nel percorso naturalistico della valle del Wilderness of Zin che si trova fuori dai circuiti turistici, non visibile dalla strada principale, tanto che molti viaggiatori si lasciano sfuggire l’opportunità di visitarlo.
Il sito di Ein Vadat rappresenta una bizzarria della natura, trattandosi di una pozza di acqua gelida situata nella vasta distesa ribollente del deserto e alimentata da acque che scorrono in una complessa rete di canali.
Situata in fondo ad un canyon ripido e tortuoso, la sorgente è raggiungibile a piedi lungo un sentiero piuttosto facile e immerso in un paesaggio straordinario.
La zona che sovrasta le alte e scoscese pareti della gola fu abitata da varie tribù preistoriche.
Ein Vadat, spettacolo della natura
Arriviamo alla sorgente dopo circa 40 minuti di camminata lungo il bellissimo sentiero che scende a zig zag per circa 3 km e che poi affianca un corso d’acqua.
L’insieme è di una bellezza struggente che rimane indelebile nella memoria; mi sento di poter dire che per me è uno dei luoghi più belli di tutta Israele.
Come ultima tappa del nostro viaggio prima di risalire verso Gerusalemme e le spiagge di Tel Aviv, non possiamo tralasciare la zona archeologica di Tel Be’er Sheva, conosciuto anche come sito di Beersheva, nominato anche nella Bibbia.
Il luogo è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2005.
Pensando di trovare il “solito sito” pieno di sassi e pietre, siamo rimasti invece stupiti e con il naso all’insù per tutta la durata della visita.
Abbiamo camminato in mezzo a palazzi, colonne, teatri, porte monumentali e templi.
Una vera chicca nello sperduto deserto del Neghev.
Riprendiamo il viaggio in direzione Gerusalemme, ma percorrendo la Round 90, la strada che costeggia le rive del Mar Morto, per raggiungere Qumran, dove è stata fatta la più grande scoperta archeologica nella storia del popolo ebraico.
Qui infatti, all’interno delle sue grotte, furono ritrovati i famosi rotoli di Qumran o Manoscritti di Qumran (un insieme di documenti che comprendono testi di grande significato religioso).
Gerico, luogo spirituale
Continuiamo il viaggio ed arriviamo a Gerico, considerata la più antica città abitata della Terra oltre che ad essere la più bassa in quanto si trova in una depressione a ben 260 metri sotto il livello del mare.
La nostra prima escursione è al Monastero di Qurantul, edificato sopra il Monte della Tentazione, dove Gesù fu tentato dal Demonio dopo 40 giorni e 40 notti di digiuno.
Abbiamo subito scartato l’idea di raggiungere il luogo a piedi, sia per l’altitudine sia perché il sole picchia molto forte.
Siamo quindi saliti sulla moderna funivia, di fabbricazione svizzera, che parte dalle rovine dell’antica città di Tell es Sultan ed arriva al Monastero di Qurantul.
Questo suggestivo monastero risale al XII secolo ed è costruito a ridosso di una roccia che si affaccia alla Valle del Giordano.
Abbiamo trascorso la notte a Gerico e dormito in un kibbutz controllato da militari armati che hanno fatto la guardia 24 ore su 24.
Sembrava di essere in guerra, d’altronde Gerico è una delle zone più pericolose da visitare.
Tensione a fior di pelle
Il giorno seguente abbiamo visitato questa difficile città, dove ad ogni angolo si trova un soldato armato.
Debbo ammettere che qui non mi sono sentito per niente al sicuro, perché si ha la sensazione che possa succedere qualcosa da un momento all’altro.
Il livello di allerta è sempre altissimo.
Alcuni viaggiatori ci avevano raccomandato di non perdere l’ora del tramonto a Wadi Qelt, facendo una passeggiata lungo il canyon tra i più belli della CisGiordania.
Ovviamente, anche se è una zona a rischio, decidiamo di seguire il loro consiglio e di effettuare l’escursione.
Abbiamo lasciato le nostre auto a Gerico e ci siamo affidati ad una agenzia che ha procurato dei fuori strada ed una guida per condurci al canyon.
Lo spettacolo cui ci siamo trovati di fronte è unico, l’adrenalina scorre nelle vene per la magia del luogo.
Una volta arrivati a destinazione e scesi dalle jeep, abbiamo effettuato del trekking nel canyon fino ad arrivare ad uno dei più bei monasteri di tutta la terra di Palestina, quello di San Giorgio, scavato nella roccia.
TANTO vicine, TANTO diverse
Lasciamo questo posto a malincuore e trascorriamo la notte a Gerusalemme.
Ci siamo fermati altri due giorni a Tel Aviv, che dal punto di vista culturale, sociale e psicologico potrebbe benissimo trovarsi a milioni di chilometri di distanza da Gerusalemme, anche se in realtà sono soltanto 70 km.
Questa città è incredibile, una striscia di sabbia lunga 12 km c’è davvero da perdersi, qui tutto è possibile.
La città di Tel Aviv, tra l’altro, non dorme mai, con i suoi locali alla moda aperti 24 ore su 24.
Purtroppo il nostro fantastico viaggio è giunto alla fine.
Gli unici nei sono stati gli stressanti controlli, soprattutto in aeroporto prima del ritorno a Roma., ma per la sicurezza questo e altro.. ;o)
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Ciao,
vivo in Israele da qualche mese e ho letto l’interessantissimo tour dei monasteri e di Jericho: vorrei sapere se posso farlo da sola (con mio marito) con la mia auto (targa italiana), oppure no.
La Palestina (o Cisgiordania che la si voglia chiamare) non esiste sulle mappe di Google (assurdo!!!).
Grazie mille!
Anna