Una valigia NON solo di sogni
Parlare di viaggi è sempre molto piacevole.
Lo faccio con le mie colleghe, con le amiche più care, è argomento di conversazione sulla corriera durante i tragitti dal lavoro a casa.
Insomma: lo faccio spesso! 🙄
Tra mete esotiche e percorsi del gusto riesco a fare il giro del mondo in pochissimi istanti.
Basta chiudere gli occhi sulla mia corrierina blu: tutto prende forma leggero e possibile.
É una forza irrefrenabile quella del viaggio, del tipo:
“Dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai, dall’uno all’altro mar”.
Lo so, lo so, il paragone con Napoleone non è proprio azzeccato ma rende bene l’idea della forza centrifuga con cui si propaga il ciclone della partenza a tutti i costi.
Intanto pensare a uno spostamento rende immediatamente più euforici e motivati.
Ok, ok… parlo per me che vado in visibilio anche quando si tratta di un viaggio di lavoro.
L’unico problema che davvero mi attanaglia nella preparazione di un viaggio è il fatidico:
Che cosa mi porto in valigia?
La mia cara amica Rossella è una sostenitrice accanita del bagaglio leggero.
Perché?
Perché poi gli acquisti si fanno in loco, soprattutto in estate quando il saldo è sfrenato e aggressivo.
Il trucco però deve essere perfetto, tanto al mare quanto in montagna, quindi il beauty di Rossella deve essere sempre ben fornito del necessario, di frivolezze e dei dettagli sbrilluccicanti.
Poi ci sono gli appassionati della praticità: poche cose facili da lavare e, ovviamente, da riciclare in un baleno.
Questa è la filosofia di Alessio: una polo per la sera, due magliette per il mare, due costumi e due braghette corte che fa sempre fico.
Ai piedi?
Infradito per sempre.
Al massimo un paio di scarpe da tennis durante il viaggio.
Poi esiste la valigia dell’ultimo minuto.
Naturalmente è quella della mia inseparabile compagna di viaggio: Noemi.
La valigia ad orologeria è quella che non trovi da nessuna parte, che forse hai prestato ad un amico o quella che hai lasciato nella casa vacanze di famiglia.
Dopo tanto cercare e dimenarsi tra una soffitta e uno scantinato, tra una telefonata e le accuse rivolte ai fratelli minori: eccola.
Come per magia, la valigia ad orologeria salta fuori proprio dove Noemi l’aveva lasciata al ritorno dall’ultimo viaggio: nell’armadio, con i rimasugli dell’ultima meta.
E allora: pronti posti, via, il tempo per organizzare il bagaglio è poco.
Noemi, trafelata e da più parti sollecitata sulla scarsità di secondi rimasti per agganciare il treno, scaraventa alla velocità della luce quantità di panni indefiniti all’interno della valigiona.
Il terrore che possa mancare sempre qualcosa
Io invece pagherei fior di quattrini perché qualcuno mi facesse la valigia o mi insegnasse ad organizzare il bagaglio perfetto.
Purtroppo ho il brutto vizio di portare con me l’intera casa.
Solo da una decina d’anni a questa parte ho smesso di portare in viaggio le fotografie di famiglia.
In effetti quelle erano un tantino di troppo.
Per questa ragione chiedo il vostro aiuto: aiutatemi a comporre il bagaglio perfetto per ogni occasione.
Ne ho bisogno come l’aria.
Posso ricambiare con il perfetto kit del pronto soccorso: quello per me non manca mai.
Mastico ansia da mattina a sera.
Help!
A breve mi dilungherò sulla valigia di Alfonso (il mio mitico compagno di viaggi): merita.
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