Perù e Bolivia zaino in spalla
Dopo anni di viaggi a Oriente finalmente è giunto il momento di iniziare a conoscere il Sudamerica: destinazione Perù e Bolivia, rigorosamente zaino in spalla e fai da te!
Il viaggio è durato tre settimane e ci siamo spostati esclusivamente via terra utilizzando i mezzi locali (autobus, taxi, traghetti) fatta eccezione per un volo interno iniziale da Lima a Cuzco già prenotato dall’Italia.
Abbiamo alloggiato sempre in piccole guesthouse che prenotavamo di volta in volta sfruttando il collegamento wifi senza mai avere alcun tipo di difficoltà.
Ambientiamoci agli usi e costumi del Perù
Siamo atterrati a Lima in tarda serata e il titolare dell’alloggio che avevamo prenotato avrebbe dovuto aspettarci in aeroporto con un cartello con i nostri nomi.
C’è molta confusione, tanti cartelli ma non c’è traccia dei nostri nomi; dopo un paio di telefonate e mezz’ora di attesa fortunatamente arriva il nostro autista e ormai stanchi morti raggiungiamo l’hotel…probabilmente si era addormentato in macchina aspettandoci…..non male come inizio! 😆
La mattina seguente decolliamo molto presto – alle 6.30 – alla volta di Cuzco (volo prenotato dall’Italia con Star Perù), città coloniale situata nel cuore delle Ande a circa 3300 metri di altitudine.
É la giornata nazionale del turismo, in aeroporto ritiriamo i bagagli circondati da musicisti e ballerine tradizionali mentre la piazza principale, Plaza de Armas, è animata da colorate parate per l’intera giornata.
Cuzco merita almeno un paio di giorni per poter passeggiare con calma tra le caratteristiche stradine acciottolate, visitare le chiese coloniali e alcune rovine della civiltà inca che la circondano.
Da non perdere il Mercado San Pedro dove si possono fare alcuni acquisti ma soprattutto mangiare tra i locali un bel piatto di lomo saltado a prezzi veramente modesti!
Per l’alloggio consiglio vivamente il quartiere San Blas, pieno di ristorantini per cenare e con una fantastica vista, specialmente la sera, su tutta la città.
Lasciata Cuzco iniziamo a scoprire la Valle sacra (El Valle Sagrado), situata a nord e caratterizzata da una serie di cittadine coloniali, alcuni villaggi e soprattutto alcune straordinarie testimonianze lasciate dai popoli inca come Moray, Pisac, Chinchero e Ollantaytambo.
Decidiamo di visitarla noleggiando un’auto con autista per poter muoverci più liberamente ottimizzando il tempo.
La soluzione a conti fatti è stata ottima e lo consiglio vivamente perché si può scegliere in autonomia cosa visitare.
Le disavventure ovviamente non sono mancate: non appena partiti si percepisce fin da subito che le ruote non sono ben stabili e l’autista fa almeno un paio di soste presso alcuni pseudo gommisti/meccanici senza però ottenere grossi risultati!
Nonostante questo “piccolo” dettaglio, l’autista sfreccia a più non posso per le strade della valle e in prossimità dei luoghi da visitare chiedeva informazioni ai passanti come se non conoscesse quelle zone.
Lì per lì eravamo perplessi ma quando successivamente verremo fermati da un poliziotto per un controllo capiremo che l’autista non aveva alcuna licenza al di fuori di Cuzco!!
Noi ci eravamo fidati del gestore dell’albergo ma vi consiglio di rivolgervi in una delle tante agenzie di Cuzco dove probabilmente c’è maggior serietà nella scelta degli autisti!
Per fortuna riusciamo a vedere quasi tutto quello che ci interessava e alle 16 ci lascia alla stazione di Ollantaytambo per prendere il treno che ci avrebbe portato verso Machu Picchu.
Machu Picchu: la città perduta
Se si esclude l’Inca Trail (un trekking di quattro giorni), l’unico modo per raggiungere Machu Picchu è prendere un treno da Cuzco o da Ollantaytambo con destinazione Aguas Calientes.
Non ci sono strade che consentono l’utilizzo di altri mezzi di trasporto.
É il treno più costoso della storia: circa 100 USD per un’ora e mezza di tragitto!
Il percorso a mio avviso è pure noioso nonostante loro cerchino di “vendertela” come un’esperienza mistica!
Consiglio di prenotare con anticipo il treno perché specialmente in alta stagione potrebbero essere tutti pieni.
Aguas Calientes non è altro che un piccolo paese pieno di alberghetti e ristoranti, nulla più.
Per raggiungere il sito archeologico partono ininterrottamente degli autobus dalle 5.30 del mattino fino alle prime ore del pomeriggio (alla “modica” cifra di 24 usd a/r per circa mezzora di percorso).
Consiglio di visitarlo nelle primissime ore del mattino quando non ci sono i grandi gruppi di turisti e l’atmosfera è magica.
Siamo arrivati quando il sito era letteralmente avvolto dalla nebbia che nell’arco di meno di un’ora si è diradata mostrandoci Machu Picchu in tutta la sua bellezza!
Il biglietto costa circa 30 usd e li vale tutti….passiamo circa 4 ore all’interno senza quasi accorgercene….solo questo sito vale un viaggio in Pérù!! 😆
Abbiamo alloggiato all’Hostal Varayoc che consiglio per la gentilezza e per la disponibilità a preparare la colazione alle 5 del mattino.
Non aggiungerei altro…le foto credo parlino da sole!
Prepariamoci alle Alte Quote della Bolivia
Dopo questa stupenda esperienza lasciamo il Perù e con un autobus notturno (rischiando di rimanere a Cuzco a causa di un overbooking!) arriviamo in Bolivia per trascorrere qualche giorno sul lago Titicaca: siamo a quasi 4000 metri ed è il lago navigabile più alto al mondo.
Da Copacabana ci imbarchiamo per l’isola del Sol dove vivono alcune comunità tradizionali, non ci sono mezzi a motore e si possono fare lunghissime camminate da nord a sud dell’isola godendo di alcuni panorami mozzafiato.
La sera invece ci si rilassa bevendo qualche birretta e mangiando le tipiche trote del Titicaca!
Per l’alloggio consiglio una struttura di qualità altrimenti non troverete acqua calda. Il riscaldamento non c’è praticamente da nessuna parte e la notte dormirete sepolti da 5/6 coperte che non riuscirete quasi a muovervi a causa del loro peso!!
Lasciato il Titicaca il nostro viaggio in Bolivia continua con la visita di La Paz, grande metropoli Boliviana che si estende su una valle a 3600 metri di altitudine.
La città ricopre interamente le sue pendici fino ad arrivare al municipio di El Alto, a 4000 metri dove si trova l’aeroporto. Il colpo d’occhio è notevole!
La fama di La Paz non è delle migliori e come tutte le principali metropoli centro americane risente del problema della microcriminalità e dell’inquinamento.
Ciò nonostante, se si rimane nelle zone centrali, una giornata a zonzo per le vie centrali e i mercati della città vi sorprenderà positivamente!
Girovagando qua e là ci siamo imbattuti anche in una cerimonia molto bizzarra simile ad un matrimonio fuori da una chiesa e in una parata con musiche e balli con abiti tradizionali.
Non perdetevi il mercato della stregoneria (Mercado de Hechiceria) dove troverete qualsiasi tipo di rimedio per la salute, la buona sorte, gli spiriti maligni e molto altro.
Tra le tante cose che si trovano esposte ci sono i feti di lama! 😯
Lasciata La Paz raggiungiamo Potosì con un autobus notturno (circa 8 ore), antica città coloniale fondata dagli spagnoli quando scoprirono le miniere d’argento.
La collina che domina la città fu infatti chiamata “Cerro Rico” proprio per i suoi preziosissimi giacimenti.
Attualmente ha perso l’importanza di un tempo ma rimane la sua bella architettura coloniale.
Le miniere sono ancora attive e le condizioni in cui lavorano i minatori potosini sono terribili sia in termini di sicurezza che di igiene.
Possono essere anche visitate e pare sia un’esperienza che lasci il segno, ma considerato lo scarso ossigeno dovuto all’elevata altitudine (4070 metri) e alle palese scarsa sicurezza non ce la siamo sentita.
La magia dell’immenso SALAR
Il viaggio in Perù e Bolivia continua e finalmente raggiungiamo la cittadina di Uyuni, punto di partenza per visitare il famoso Salar e le lagune altipianiche.
Ci sono moltissime agenzie e iniziamo a chiedere qualche informazione per poter confrontare un paio di offerte.
Nel primo pomeriggio però le agenzie sono quasi tutte chiuse tranne giusto un paio.
A grandi linee tutte offrono lo stesso percorso e le stesse attività e la differenza la fanno i servizi che eventualmente sono inclusi e la tipologia di veicolo.
Noi scegliamo la Cordillera Tours che ci è sembrata quella più professionale e con il miglior rapporto qualità prezzo per un tour di 3 giorni e 2 notti (circa 120 euro).
La mattina seguente partiamo su una 4×4 guidata da Ronald che sarà la nostra guida e autista per i successivi 3 giorni.
Con noi ci saranno anche due ragazze inglesi che stanno viaggiando in Sudamerica da un alcuni mesi, un ragazzo svizzero, e una ragazza francese che stava viaggiando da sola ormai da un anno in giro per il mondo.
Il tour è semplicemente fantastico e trascorriamo 3 giorni meravigliosi attraversando paesaggi incredibili: l’accecante e bianchissimo Salar de Uyuni, il deserto Siloli, la lagune altipianiche popolate di centinaia di fenicotteri e da gruppi di vigogne.
Molto particolari sono la Laguna Colorada il cui colore rosso è dato dalla presenza di un’alga e la laguna verde con il vulcano Licancabur sullo sfondo (5960 metri) che invece è ricca di zolfo e arsenico e di conseguenza priva di forme di vita.
Durante questi 3 giorni si ha spesso la sensazione di trovarsi quasi in un altro pianeta!
Il tour non è per nulla comodo e serve molto spirito di adattamento. Si dorme in alcuni rifugi a circa 4ooo metri d’altezza e la notte fa molto freddo anche se le agenzie di Uyuni fortunatamente noleggiano i sacchi a pelo!
Piccola parentesi in Cile
Il tour può terminare nuovamente ad Uyuni oppure, come abbiamo fatto noi, si può scegliere di farsi trasportare direttamente a San Pedro de Atacama, piccola cittadina nel nord del Cile.
Arrivati in Cile notiamo subito la profonda differenza con la Bolivia…qui tutto è ben organizzato e i servizi per i turisti sono maggiori.
Trascorriamo una giornata in bicicletta nei dintorni di San Pedro e la sera ci concediamo qualche bicchiere di un ottimo vino cileno prima di ripartire nuovamente verso il Perù.
Altezze da capogiro e luoghi mistici
Con l’autobus notturno raggiungiamo Arica per poi proseguire fino ad Arequipa, città coloniale del sud del Perù, dominata dal vulcano El misti (5825 metri).
La città si visita tranquillamente in un giorno giorno, l’atmosfera è molto rilassata e si mangia ottimamente!
Da non perdere il monastero di Santa Catalina, complesso religioso risalente al 1580 e che occupa un’area di circa 20.000 mq e il museo Santuarios Andinos.
Quest’ultimo ruota attorno alla figura di Juanita, la “fanciulla dei ghiacci”, una dodicenne inca che era stata sacrificata agli dei sulla cima di un vulcano intorno al 1450 il cui corpo fu scoperto durante una spedizione negli anni 90 perfettamente conservato.
Vedrete la teca refrigerata all’interno del museo! 😯
Le Galapagos del Perù
Lasciata Arequipa ci dirigiamo a Paracas, piccolo paesino sulla costa pacifica e punto di partenza per visitare le isole Ballestas.
Troverete molte agenzie che offrono escursioni alle isole, tutte con gli stessi prezzi e la stessa offerta.
Solitamente la mattina si visitano isole e il pomeriggio la riserva di Paracas, sulla terraferma.
Noi scegliamo di visitare solo le isole poiché ci sembrava la parte più interessante.
Le isole sono popolate da pellicani, cormorani, pinguini e leoni marini, la visita si svolge interamente dalla barca.
Noi siamo stati particolarmente fortunati e abbiamo avvistato anche alcuni delfini!
Dopo le escursioni concedetevi un ottimo e freschissimo ceviche, piatto tipico peruviano a base di pesce crudo e cipolla marinato al lime.
Lima Andata/ritorno
Il nostro viaggio in Perù e Bolivia si conclude a Lima, dove tutto era iniziato.
La città è poco interessante, nulla di particolare da visitare e il cielo è perennemente grigio!
Consiglio di alloggiare nel quartiere di Miraflores e di spostarsi in taxi.
Sono state tre settimane molto intense e meravigliose.
Non ci siamo mai sentiti in pericolo ed entrambi i paesi si sono rivelati più sicuri di quanto immaginassimo prima di partire, metropoli comprese!
Il Perù è decisamente più abituato e organizzato ad accogliere i turisti mentre in Bolivia tutto è più improvvisato!
I viaggi in autobus sono stati sempre puntuali e si è viaggiato comodamente grazie anche alla possibilità di scegliere l’opzione “cama” ossia una poltrona che si abbassava fino a diventare quasi un letto.
I viaggi più lunghi meglio prenotarli il giorno prima recandosi alla stazione dei bus o tramite le molte agenzie che troverete ovunque!
Il mal d’altura fortunatamente non l’abbiamo sofferto troppo, a parte nelle grandi città come Cuzco e La Paz dove lo smog non aiutava di certo.
Siamo partiti con una buona scorta di Diamox e sul posto abbiamo acquistato le “soreche pills” per alleviare i sintomi.
Consiglio ad ogni modo di acclimatarsi con molta calma e di non fare troppi sforzi i primi giorni in cui sarete in quota.
Per qualsiasi altra informazione o curiosità contattateci! 😉
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Ciao e complimenti per il blog. Partirò a dicembre per una ventina di giorni tra Cile Perù e Bolivia e mi chiedevo se ci sono problemi o documenti da possedere per attraversare le frontiere dei vari paesi. Grazie mille.
Matteo