La Costiera a modo mio



“Nu piezz e core”!
Ci sono alcuni luoghi nonostante ci sia già stata che mi attirano come la luce attira le falene, e per questo mi piace tornarci, anche più volte.
Uno di questi è la Costiera Amalfitana.
C’ero già stata un paio di volte, in diverse stagioni, estate e in inverno, e in entrambe le occasioni ero in macchina assieme ad amici, e questa volta io e Ivan, abbiamo deciso di affrontarla con le due ruote.
La moto dà la possibilità di provare emozioni forti, e appollaiati li sopra è possibile osservare panorami e particolari che in macchina molto spesso sfuggono.
Per non parlare degli odori e dei profumi che così come sono ti entrano direttamente in testa…
Abbiamo quindi deciso di rivedere questo piccolo gioiello delle nostra bella Italia in sella alla nostra moto, approfittando del ponte del 2 Giugno.
Senza temere le avversità
Il viaggio inizia il sabato mattina, partenza alle 7.00, con un cielo che non promette niente di buono per cui si decide di indossare da subito la tuta antipioggia quasi per esorcizzare il maltempo..
La fortuna ci assiste fino a Roma nord. Poi, come da previsioni meteo (stavolta ci hanno azzeccato in pieno), inizia a piovere forte,fortissimo e anche a grandinare.
Imperterriti, come se davvero non ci desse noia, proseguiamo, fiduciosi che ci avrebbero aspettato due giorni di sole (…se il meteo ci ha azzeccato con la pioggia, vuoi che sbagli con il sole!?).
Per fortuna così è stato! Due giorni splendidi.
Pernottiamo ad Albori, una piccolissima frazione di Vietri sul Mare, in un B&B prenotato da casa qualche sera prima.
Siamo stati accolti e coccolati da Teresa la padrona di casa che si è preoccupata anche di accendere il riscaldamento per farci asciugare e di prenotarci la cena in un vicino agriturismo.
Anche seduti a tavola ci hanno velocemente ricordato il calore del popolo del Sud, confermando le nostre aspettative dell’ospitalità della gente del posto.
Oh Sole mio…
Il mattino dopo, colazione in terrazza da pashà: tazze in ceramica artigianale, brioche fresche, biscotti, marmellata, thè al limone…quest’ultimo colto direttamente dalla pianta, davanti ai miei occhi!
La scoperta della costiera ha inizio da Vietri sul Mare, famosa anche per i negozi e le fabbriche di ceramica.
È piacevole camminare lungo le stradine su cui si affacciano i molti negozi che propongono ceramiche di ogni tipo, dalle più classiche ai prodotti moderni quasi di design.
Ci fermiamo volentieri anche davanti alle pasticcerie. Golosi come siamo, non resistiamo alla tentazione di un buon caffè accompagnato da mini babbá farciti con crema al pistacchio (il mio) e con nutella e panna (quello di Ivan).
Scusate, deglutisco e continuiamo! Lungo la strada ogni tanto ci fermiamo per fare foto. Il mare alla nostra sinistra, di un blu intenso, è molto calmo.
Solo ogni tanto una barca interrompe l’immobilità formando una scia bianca.
Viste dall’alto le barche appaiono molto piccole, tanto che le persone a bordo neanche si vedono.
È in una di queste soste che veniamo avvicinati da un ragazzo in scooter: ci dice che è di Salerno e che spesso, quando ha del tempo libero, prende la moto e viene in Costiera.
Approfittiamo di lui per farci fare una foto che non sia un Selfie… Salutandoci, ci regala delle raccomandazioni e ci consiglia di visitare Cava dei Tirreni, considerata una piccola Svizzera.
Seguiremo il suo consiglio la prossima volta, questo giro non prevede altre tappe.
Lungo la strada incontriamo i vari paesini, Erchie, Maiori e Minori.
Perdonateci l’affabilità, ma qui la tappa d’obbligo è stata la pasticceria “Sal de Riso” dove ci siamo gustati una fetta di torta accompagnata da una spremuta e da una bevanda a base di latte di mandorla.
Tutto squisito, ma che ve lo dico a fà?!
Segue il paesino di Atrani, con le case appoggiate una sull’altra.
Con il lungomare ricostruito dopo l’alluvione del 2010 che ha distrutto tutto e causato anche dei morti.
Il borgo di Atrani finisce all’interno di una galleria e uscendone, all’altro capo, ci si trova davanti allo spettacolare paesino di Amalfi che da il nome alla costiera.
Una domenica ad Amalfi
Trascorriamo qui la notte. L’albergo è nella zona pedonale e per arrivarci dobbiamo fare 64 scalini (li ho contati ogni volta.. 🙄 ).
Dopo esserci sistemati, noi ma sopratutto la moto, ci godiamo il paese. Saliamo e scendiamo per i bianchi vicoli e le scalinate del centro storico, affrontiamo la scalinata del duomo, facendo lo slalom tra le molte persone sedute sulla gradinata.
Gli stranieri sono molti, ma vi sono anche diversi turisti italiani.
Per dissetarci prendiamo una granatina al limone con dentro della frutta fresca. La vende un piccolissimo negozio che riesce a malapena a contenere il banco frigo ed i due ragazzi che ci stanno dietro.
I clienti consumano in piedi sul vicoletto, oppure sulle due mini panchine appena fuori della porta del negozio. La generosa porzione è ottima ed infatti ha molto successo, come dimostra anche il continuo viavai di persone.
Continuiamo a camminare senza meta per Amalfi, facendo foto al tramonto che ci offre un cielo colorato di rosa e alle primi luci che si accendono nelle case abbarbicate sui monti circostanti.
Ceniamo in un piccolo ristorante, gustando cibi tipici ed un buon vino.
Anche il lunedì mattina si presenta con uno splendido sole che ci permette di fare colazione in terrazza.
Sono le 8 del mattino e si aprono i balconi delle case limitrofe. Da uno di questi si affaccia una signora che ci saluta e ci augura una buona giornata.
Ci guardiamo sorpresi! Scusateci, ma nella pianura padana, non capita spesso che tra sconosciuti ci si saluti così cordialmente, e invece é stato tutto naturale. Da non credere.
Recuperiamo la moto dal parcheggio e ci dirigiamo verso nord. Lungo la strada ci imbattiamo nella Grotta dello Smeraldo.
Lo Smeraldo ci perseguita..
Il giorno prima avevamo notato la grande insegna pubblicitaria tutta in maiolica su uno dei muri del paese e, per dire la verità, ci eravamo eravamo anche informati per come arrivarci avevamo desistito.
E invece guarda il destino, ci ha fatto fermare proprio davanti all’ingresso…
Entriamo, o meglio scendiamo le scale fino ad una prima terrazza dove acquistiamo il biglietto, 5€, e lasciamo i caschi ad un gentile signore che ci promette di guardarli a vista.
Poi si prende un ascensore per scendere ancora e arriviamo giù, all’interno di una grotta…fuori ci sono due addetti che ci intrattengono con le loro chiacchiere e leggende metropolitane fintanto che non arrivano alti turisti.
I due personaggi ci danno l’ok e ci fanno entrare in un’altra grotta dove sono ormeggiate alcune barche. Saliamo, noi assieme gli altri turisti, degli inglesi che vengono da Londra ma originari dell’India.
Uno degli addetti si sistema ai remi e la barca inizia a muoversi. Siamo tutti eccitati per quello che ci attenderà. Subito ci accorgiamo che si riesce a vedere tutta la grotta e non ci sono uscite. Intuiamo che forse siamo stati “alleggeriti”…
Insomma la visita consiste nel girare il perimetro della grotta con la barca e con il timoniere che ci invita a guardare alcune rocce cercando di scorgervi i profili di personaggi famosi.
Si sofferma davanti all’unica piccola luce che trafila da alcune rocce e che da all’acqua un effetto color smeraldo e poi in un altro angolo ci invita a guardare giù dove è stato collocato un presepe.
Ecco, la visita é finita e scendiamo dalla barca. Usciamo un po’ delusi ma consapevoli che questi, grazie ad una piccola grotta scoperta casualmente anni fa da un marinaio (almeno così l’hanno raccontata), si sono inventati un lavoro…
Andiamo verso l’ascensore e recuperiamo i caschi. Nel frattempo continuano ad arrivare altri turisti, anche dal mare, con barche partite dal porto di Amalfi.
L’ultima boccata di costiera
Il nostro viaggio continua e poco prima di Positano incontriamo il Fiordo di Furore. In realtà, a dispetto del nome, si tratta di un piccolissimo torrente che arriva dai monti fino a tuffarsi nel mare.
In fondo, addossate alle alte pareti a strapiombo, vi sono delle piccole costruzioni.
In una di queste casette ha anche abitato il famoso regista Roberto Rossellini assieme ad Anna Magnani alla quale era allora legato sentimentalmente.
La strada attraversa il fiordo formando un ponte alto circa una trentina di metri.
Arriviamo a Positano, ma decidiamo di non fermarci. Li davanti, in mezzo al mare, possiamo ammirare l’arcipelago de Li Galli.
Sono tre piccoli isolotti, che per diverso tempo sono appartenuti al grande ballerino russo Rudolf Nureyev, fino alla sua morte nel 1993.
Quindi la strada vira verso l’interno in direzione Sorrento. Per qualche km ci si allontana dal mare per poi ritrovarselo improvvisamente davanti agli occhi.
Si offre in tutto il suo splendore ai piedi della cittadina, punteggiato di piccole e grandi imbarcazioni.
Quella mattina un tre alberi dalla silhouette che ricorda vagamente un galeone, primeggiava su tutte le altre barche, attirando lo sguardo dei molti che si trovano a passare, come noi, davanti al porto.
Dopo aver fatto qualche foto al natante ed esserci inoltrati nel traffico, troppo per essere il mese di giugno, decidiamo di non fermarci. La strada verso casa è lunga ed è meglio che ci portiamo avanti.
Arriviamo a casa verso le 8 di sera, stanchi ma soddisfatti di questa esperienza.
La Costiera Amalfitana, come sempre, si è confermata un’ottima meta, in grado di accontentare gli occhi, con i suoi splendidi panorami, la pancia, con le prelibatezze della cucina locale, per non parlare dell’affabilità delle persone.
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Bellissima la Costiera Amalfitana è un bel po di tempo che avrei voglia di andarci.
Grazie per questo post così succulento! !
Grazie Rachele! La costiera ha quella magia che sa rapirti sempre..